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Un giudice alle prese con un caso di coscienza

Vostro onore, l’appellativo con il quale ci si rivolge ai giudici statunitensi è diventato in Italia il titolo di una nuova fiction che in quattro puntate intende mostrare ai telespettatori non tanto le cause che finiscono nelle aule di un tribunale, ma i drammi interiori di un giudice alle prese con le proprie vicende personali...

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Un giudice alle prese con un caso di coscienza

Vostro onore, l’appellativo con il quale ci si rivolge ai giudici statunitensi è diventato in Italia il titolo di una nuova fiction che in quattro puntate intende mostrare ai telespettatori non tanto le cause che finiscono nelle aule di un tribunale, ma i drammi interiori di un giudice alle prese con le proprie vicende personali. Il personaggio principale Vittorio Pagani, interpretato da Stefano Accorsi (nella foto), per proteggere suo figlio troppo repentinamente rimasto orfano di madre, sfidando la propria coscienza e la propria rettitudine professionale, nasconde la verità circa un misfatto di cui si è reso protagonista il suo unico erede. Al posto del rispetto della giustizia, inventa con l’aiuto di qualche conoscente nell’ambito investigativo un castello di menzogne allo scopo di salvaguardare l’unico componente della sua famiglia da una quasi sicura vendetta mortale da parte di un clan di malavitosi. Riesce facile per chi segue da casa biasimare subito l’atteggiamento scorretto di questo alto servitore dello Stato, ma lentamente si comprende quali siano i tanti conflitti che hanno fatto preferire la bugia al rispetto della legalità. Probabilmente la verità verrà comunque a galla e interessante sarà capire quanto sarà alto il prezzo da pagare per aver occultato quanto è realmente accaduto.

Accorsi dà il volto a qualsiasi persona che opera a favore della collettività e che può essere tentata di aggiustare la realtà con lo scopo di far soffrire meno persone possibili. L’attore Matteo Oscar Giuggioli, già visto nell’ultima edizione di A un passo dal cielo, interpreta ancora una volta un giovane problematico, dal carattere introverso e in preda ad attacchi di panico. La trama ricorda i patemi d’animo dell’avvocato Rocco Tasca, intrepretato da Sebastiano Somma, protagonista della serie Un caso di coscienza, chiamato nel suo impiego forense a confrontarsi interiormente con la sua personale sete di vendetta e di giustizia. Risulta pertanto appassionante capire fino a che punto può spingersi l’affetto di un padre, per di più solo, nei confronti di un figlio che sbaglia e se nelle sedi giudiziarie il troppo amore possa costituire un reato o una semplice attenuante. Lo share è diminuito dalla prima (18,9%) alla seconda puntata (17,1%). Anche se il livello di recitazione non è certo superlativo, risultano comunque di gran lunga migliori le vicende di un giudice che si interroga sul proprio modo di essere genitore piuttosto che le estenuanti quanto insulse discussioni in diretta concorrenza provenienti dalla casa del Grande fratello Vip.

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