Nel cuore della provincia italiana

Il clima rilassato della domenica mattina è ideale per Rai 3 per proporre Provincia capitale, tranquillo programma dedicato alla scoperta dei tanti luoghi caratteristici della nostra penisola. Il titolo esprime bene l’intenzione di andare alla ricerca delle località meno conosciute mostrandone alcune particolari caratteristiche per cui sono diventate punto di riferimento in qualche settore particolare, dalla cultura all’economia. Sono tante le trasmissioni simili che si occupano dello stesso argomento; questa ha scelto come particolare punto di osservazione lo sguardo che gli abitanti della città rivolgono verso di essa per presentarla a chi vuole capirla dal di dentro e rubarne un po’ l’anima.
Edoardo Camurri (nella foto) guida il telespettatore non nel più scontato dei percorsi turistici, ma illustra, piuttosto, le storie minori, le tradizioni più radicate, lo spirito più genuino di questi luoghi. Il suo modo pacato di condurre fa il verso ai vecchi documentari che in maniera lusinghiera ma sempre calibrata parlavano un tempo delle bellezze d’Italia. Manca l’immancabile tavolata finale, tipica di tanti altri programmi, ed è pure assente la presentazione da cartolina tipica di un’agenzia turistica. Il telespettatore cui si rivolge questa rubrica è, infatti, chi vuole con calma visitare un luogo, s’informa prima, va in cerca del particolare e desidera immedesimarsi nell’ambiente. Simpatico e istruttivo è il quiz inscenato all’aperto tra due abitanti che rispondono a domande sulla propria città e che ha come premio la possibilità per 30 secondi di parlare bene del proprio centro. A un certo punto, senza alcuna connessione, irrompe l’attore Gianni Miraglia, travestito dal personaggio di Zampanò, saltimbanco reso celebre dal film La strada di Fellini, che propone surreali prove di forza. Un altro tocco naif è Roberto Abbiati, che narra ai bambini con sguardo stupito tante piccole curiosità. La conoscenza della provincia italiana avviene anche attraverso la visione di filmati d’epoca presi dalle teche Rai che raccontano un fatto di quel luogo, dove magari per la prima volta il nome di quella località era citato sul piccolo schermo. Imparare la geografia con insegnanti del genere è un bello spasso, forse non si conosceranno con esattezza i nomi dei fiumi o dei monti, non si avranno tutte le notizie circa l’economia locale, ma in compenso si annusa la stessa aria che respira chi in quel luogo ci vive e ne conosce dall’interno risorse e fatiche. Senza la descrizione di alcun monumento si può capire ugualmente il cuore più genuino della provincia italiana.