La spontaneità cela la mancanza di idee
Vieni da me è l’invito pressante che Caterina Balivo rivolge dalla fine dell’estate a tutti coloro, volti noti o sconosciuti, che si accomodano nel salotto pomeridiano di Rai 1 con una loro storia da raccontare...
Vieni da me è l’invito pressante che Caterina Balivo rivolge dalla fine dell’estate a tutti coloro, volti noti o sconosciuti, che si accomodano nel salotto pomeridiano di Rai 1 con una loro storia da raccontare. A chi accoglie la sua richiesta, la presentatrice non fa mancare proprio nulla. Un famoso paparazzo racconta le sue difficoltà professionali nel riuscire a fotografare in modo furtivo i vip del momento, l’astrologo detta l’oroscopo agli intervenuti e, soprattutto, regnano onnipresenti le palette con le quali pubblico e intervistati esprimono il proprio favore o il proprio disappunto alle risposte che sono fornite. La Balivo ci tiene a far sapere che si sta impegnando a mille in questa sua nuova sfida professionale e non ha vergogna di esternare davanti alle telecamere le sue ansie professionali ed esprimere la sua commozione. Il pubblico finora a lei, che raccoglie il 10% di share, preferisce la concorrenza di Canale 5 con Beautiful e Una vita.
Nello studio televisivo lo stile è troppo alla mano, quasi fosse improvvisato. S’indugia eccessivamente sul privato degli ospiti con domande scialbe e insulse per conoscere, ad esempio, se a colazione mangia più volentieri il pane tostato o quello fresco. La Balivo certamente potrebbe fare molto meglio riducendo la durata del programma e cercando di intervistare non chi ha voglia di andare da lei ma soltanto chi effettivamente ha qualcosa d’interessante da poter condividere con il grande pubblico. La trasmissione avrebbe bisogno di molto più ritmo, eliminando i tempi morti e risolvendo in fretta gli evidenti guai tecnici. Tutto questo era già successo esattamente cinque anni fa quando la conduttrice era alla guida di Detto fatto, ora passato in consegna a Bianca Guaccero.
La presentatrice non ha ancora spiccato il volo verso la sua maturità artistica. Non basta mostrare leggerezza e versatilità, stupirsi per un nonnulla o trasformare i presenti in studio in un gruppo di comari per coinvolgerli, bisogna saper pensare e formulare le domande giuste e avere la pazienza di ascoltare le risposte. La spontaneità dovuta alla mancanza d’idee è soltanto una trappola che spinge a far cambiare canale. Addirittura Alessandro Greco con il suo quiz Zero e lode era più accattivante. L’invito cordiale e sincero della Balivo ad andare a trovarla delude le aspettative.
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