Ma la dott. Giò si meritava la pensione
Ventun’anni di assenza dagli schermi televisivi non hanno invecchiato più di tanto La dottoressa Giò. Gli autori, infatti, hanno fatto riprendere la terza serie solamente con un minimo scarto di tempo rispetto a quando si era interrotta...
Ventun’anni di assenza dagli schermi televisivi non hanno invecchiato più di tanto La dottoressa Giò. Gli autori, infatti, hanno fatto riprendere la terza serie solamente con un minimo scarto di tempo rispetto a quando si era interrotta. Il ritorno in video è stato voluto come omaggio alla grande popolarità della sua interprete principale, Barbara D’Urso (nella foto) che proprio con questa fiction vide crescere vigorosamente la sua brillante carriera televisiva. La presentatrice napoletana ritorna così a indossare il camice di questa eroina della sanità, Giorgia Basile, ginecologa all’ospedale San Carlo di Roma, che unisce alla grande esperienza professionale un’umanità attenta e calorosa. La dottoressa, infatti, non solo guarisce o aiuta a partorire le sue pazienti, ma si fa a esse vicina immedesimandosi nelle loro ansie e paure. Per questo vuole aprire un centro donna per consigliare e soccorrere le vittime di abusi e violenze. Il suo progetto è però ostacolato da colleghi e dirigenti, raffigurati come gente avida di soldi e potere che mal sopportano la sua integerrima rettitudine morale che non si ferma davanti a nessun ostacolo, incurante del proprio tornaconto personale o dei possibili avanzamenti professionali.
Il personaggio è ritagliato su misura sulla D’Urso, che altro non fa che interpretare se stessa in versione romanzata, rimanendo sempre, anche nelle corsie d’ospedale, la fatina tutto cuore, passionale che distribuisce pillole di buonsenso con un sentimentalismo talvolta mieloso. La trama delle nuove puntate è certamente debole, per nulla verosimile, il livello di recitazione non supera la soglia della sufficienza e anche gli indici d’ascolto sono sotto le aspettative. L’effetto nostalgia è fallito, alla dottoressa Giò – che poteva essere già andata in pensione – questo ultimo sforzo è andato male. Il pubblico devoto che segue la presentatrice nel pomeriggio di Canale 5, la sera preferisce altro. Meglio sarebbe stato lasciarla intatta nell’immaginario collettivo o pensare qualcosa che la potesse rendere più innovativa e accattivante.
Barbara D’Urso è la regina dolce e sentimentale dei salotti Mediaset, mentre l’altra grande benamata Maria De Filippi mostra invece uno sguardo algido e distaccato. Alla finta dottoressa si addicono ben di più i gossip della diva del momento o gli intrighi amorosi di un bel tenebroso rispetto alle diagnosi mediche. Le storie più impegnative meglio evitarle o lasciarle alla sua collega.
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