Spiato in tv
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Belle storie con protagonisti i disabili

O anche no è un interessante programma giunto alla seconda edizione. In onda la domenica mattina, ha lo scopo di far conoscere al grande pubblico tutto quello che riguarda il mondo delle persone con diverse abilità...

Parole chiave: O anche no (1), Paola Severini Melograni (1), Spiato in tv (184)
Belle storie con protagonisti i disabili

O anche no è un interessante programma giunto alla seconda edizione. In onda la domenica mattina, ha lo scopo di far conoscere al grande pubblico tutto quello che riguarda il mondo delle persone con diverse abilità. L’assoluta attenzione e conoscenza della materia con cui la conduttrice Paola Severini Melograni (nella foto) propone esperienze riuscite d’inserimento sociale, la porta a indicare questo speciale gruppo di persone anche con l’appellativo di “ragazzi delicati”. Dovendo per forza maggiore cambiare lo stile a causa dell’emergenza sanitaria in corso, la trasmissione inizia sempre con un’intervista a un personaggio famoso del mondo dello spettacolo che parla del suo approccio con chi è disabile e con le loro famiglie, e come questa conoscenza di una realtà tanto singolare gli abbia fatto vincere un senso di distacco o magari di latente pregiudizio. La sigla suonata e cantata dal gruppo “Ladri di Carrozzelle”, composto per la maggior parte da persone con disabilità, gioca proprio su questo messaggio: andare oltre le barriere mentali di esclusione. A tal proposito la presentatrice ha così dichiarato: «Purtroppo la rappresentazione televisiva dell’handicap è stata caratterizzata finora da quella che io chiamo “pornografia del dolore”. Si è preferito puntare sulla lacrima facile e sulla commozione che forse aiutano gli ascolti, ma non a comprendere una realtà così complessa».
Il programma, pertanto, attraverso belle storie vuole fare emergere le potenzialità di cui ogni persona è depositaria. Con la sua voce calda e accorata, e al tempo stesso con un tratto garbato, la conduttrice dona un tocco di sicurezza e fiducia quasi materna a chi ogni giorno vive in prima linea i grandi problemi di una famiglia con un disabile in casa, specialmente in questo periodo. A lei spetta il compito da una parte di rassicurare e far sentire vicinanza a chi è segnato da questa condizione, dall’altra di essere portavoce di istanze spesso non sufficientemente accolte. Lo stile del programma si colloca nel genere del docu-reality, dove, anche attraverso l’artificio di un racconto girato e realizzato quasi in contemporanea, sono affrontati temi molto articolati e sensibili, come ad esempio la sessualità nella vita dei disabili. La trasmissione costituisce, dunque, un ottimo appuntamento ma meriterebbe di più: maggior tempo e una miglior collocazione oraria per render meglio ragione del cuore attento e grande della nostra Nazione.

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