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Anche l’alpinismo ridotto a un reality

Sul piccolo schermo tutto può diventare reality. All’appello ormai mancano solo gli ospedali, le carceri e le chiese, per il resto tutto è stato provato, fino a cimentarsi a scalare il Monte Bianco. Questo, infatti, è il titolo di un nuovo programma dove sette personaggi presentati come celebrità gareggiano...

Parole chiave: Monte Bianco (1)
Anche l’alpinismo ridotto a un reality

Sul piccolo schermo tutto può diventare reality. All’appello ormai mancano solo gli ospedali, le carceri e le chiese, per il resto tutto è stato provato, fino a cimentarsi a scalare il Monte Bianco. Questo, infatti, è il titolo di un nuovo programma dove sette personaggi presentati come celebrità gareggiano, aiutati da altrettante guide alpine, per raggiungere la vetta più alta d’Europa.
Dopo gli ozi della casa del Grande fratello, le vacanze esotiche sull’Isola, i percorsi avventurosi di Pechino express, ora il grande circo si è spostato in montagna. In questa scenografia splendida nella quale finora si erano avventurati solo alpinisti provetti, si muovono con fatica, inesperienza e ostentata inadeguatezza questi improvvidi scalatori che a vantaggio delle telecamere possono così usufruire di un corso gratis e personalizzato di roccia con i più esperti del settore. A prevalere sulla dimensione sportiva è certamente quella ludica, del racconto artificiosamente avventuroso che si alimenta sui netti contrasti tra il mondo effimero dello spettacolo e quello montanaro della fatica fisica e della conquista. Nel lungo lavoro di selezione delle scene da mandare in onda, sono state preferite, infatti, le occasioni in cui emerge il rapporto tra insegnante e allievo e le inevitabili fatiche di convivenza tra persone così diverse che devono per forza accordarsi, non potendo in alcuna maniera scappare altrove.
La napoletana Caterina Balivo, conduttrice di programmi d’intrattenimento, guida in maniera approssimativa come capocordata questo manipolo di concorrenti disposti non solo a mettere alla prova la loro capacità tecnica ma ancor di più la loro popolarità. A Simone Moro, guida esperta che più volte ha raggiunto le vette dell’Himalaya, è stato assegnato il ruolo di giudice di gara. Molto accese sono state le critiche mossegli, reo, da professionista, di aver trasformato in parco divertimenti per Vip un luogo e una disciplina che invece richiedono grandissima umiltà e coraggio. Lui si è difeso affermando: «So di pagare un prezzo salato per questa mia scelta di compromesso, ma grazie al gioco, al reality, la gente ha l’occasione di vedere e conoscere qualcosa in più sull’alpinismo». Alla fine a vincere è certamente la Valle d’Aosta che si autopromuove come ambita meta di turismo.
Lo sforzo tecnico degli operatori di ripresa è davvero notevole per poterci regalare panorami così suggestivi. La strada per raggiungere picchi soddisfacenti di share, che si attesta al 5-6% è invece ancora lunga e ardua come scalare una montagna.

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