“C’era una volta”, le voci dei testimoni di un tempo
A cura di Luigino Loatelli
Il tempo e la memoria, momenti di vita e frammenti di storia 2
Edizioni Stimmgraf 2014 - pagg. 314
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culturale degli adulti di Isola della Scala
I ricordi dei nostri nonni custoditi in una preziosa pubblicazione che narra come si viveva nel territorio della Bassa Veronese in un’epoca storica ormai lontana dalla nostra. Non sono scrittori né poeti gli autori di questo libro ma testimoni del loro tempo. È una pubblicazione fatta a più mani che custodisce le semplici memorie di persone che hanno vissuto la loro giovinezza nel secolo scorso e che appare lontano anni luce dalla nostra realtà di tutti i giorni. Un album dei ricordi fatto di semplici racconti, aneddoti e poesie che ci riportano indietro nel tempo, tracciando un profilo inedito del territorio, invitandoci a riscoprire le tradizioni contadine, la semplicità dei riti e dei gesti quotidiani che hanno accompagnato numerose generazioni.
L’opera è la continuazione e il completamento del primo volume pubblicato nel 2008 a coronamento di un corso denominato “Il tempo e la memoria” svoltosi all’Università del tempo libero di Isola della Scala. Per la realizzazione di questo secondo lavoro sono trenta gli autori che si sono messi in gioco scrivendo il loro vissuto in prosa e poesie in lingua italiana o in lingua locale esponendo ricordi, abitudini del passato, tradizioni ormai desuete, esperienze di vita e stati d’animo.
Ci sono i lavori di una volta, i racconti della guerra, i momenti di difficoltà legati alle ristrettezze economiche, scene di ordinaria vita quotidiana scanditi dalle tradizioni contadine che sottolineano i valori pregnanti di una società molto differente da quella di oggi. Vale quindi la pena fare un tuffo nel passato sfogliando le pagine di questa pubblicazione caratterizzata da uno stile semplice e spontaneo tipico dei racconti dei nostri nonni e proprio per questo di piacevole lettura.
Il periodo è quello in cui prevaleva lo stampo di una famiglia patriarcale incentrato sulla severità educativa, sul sacrificio legato al lavoro nei campi e sulla presenza di valori ben radicati. Quelli che oggi, invece, scricchiolano pur vivendo in condizioni migliori.
Il libro è suddiviso in otto capitoli che racchiudono le varie storie. Si comincia con i “Ricordi della guerra”, momenti drammatici che hanno colpito i diretti interessati o parenti lasciando cicatrici indelebili. Si prosegue con i “Ricordi del mio paese” dove vengono illustrate usanze e tradizioni del passato e i “Ricordi di un tempo”, ovvero il racconto di episodi e fatti accaduti, sia tragici che allegri, che hanno lasciato un segno profondo nella vita di chi li racconta. La quarta parte del libro è dedicata a “Pensieri, emozioni e stati d’animo” e riunisce brevi testi, talvolta espressi in versi, che trasmettono diverse esperienze della vita. Ci sono poi le sezioni che prendono in considerazione i “Momenti di vita” e “La famiglia e la casa” dove si narrano abitudini di un tempo e le particolari condizioni di vita legate alla povertà diffusa. Non mancano “I lavori”, strettamente legati alla terra, dove la fatica e il sacrificio erano all’ordine del giorno. Ma si narrano anche le professioni oggi estinte o che si svolgono in modo completamente diverso. Nell’ultimo capitolo vengono illustrati i giochi e i passatempi di una volta, ben diversi dai giochi elettronici che utilizzano oggi i nostri giovani. Allora c’erano la pega, il cerchio, le trottole, el s-cianco.
A corredo della pubblicazione un repertorio iconografico in bianco e nero introduce il lettore nelle storie di vita vissuta dagli autori. Ecco allora la foto dei bombardamenti del 28 gennaio a Isola della Scala, la camionetta dei soldati tedeschi, i filò nelle stalle, la prima Topolino, scorci delle vie del paese che oggi hanno cambiato completamente fisionomia, le mondine nella risaia, i lavori nei campi.
È attraverso la narrazione del passato che si scoprono le radici di una comunità che ha vissuto momenti di felicità e dolore, fornendo così un coerente ritratto storico. Ricordi ed emozioni che fanno parte di un patrimonio storico e culturale che deve essere difeso e di cui le giovani generazioni devono farsi custodi.