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Veri stimoli per la pace

«Sì, ma niente di serio»: è la risposta di Giacomo alla domanda di Chiara: «E così domani ti sposi?». A rendere ancora più assurdo questo dialogo di Tre uomini e una gamba (1997), è il fatto che il tutto si svolga durante un bagno al mare e che i due attori, Giacomo Poretti e Marina Massironi, siano stati effettivamente sposati dal 1985 al 1989. Queste parole sono state più volte riprese, in video, social, meme e magliette, soprattutto per evidenziare occasioni in cui si prendono poco sul serio situazioni che in realtà lo sono fortemente...

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Veri stimoli per la pace

«Sì, ma niente di serio»: è la risposta di Giacomo alla domanda di Chiara: «E così domani ti sposi?». A rendere ancora più assurdo questo dialogo di Tre uomini e una gamba (1997), è il fatto che il tutto si svolga durante un bagno al mare e che i due attori, Giacomo Poretti e Marina Massironi, siano stati effettivamente sposati dal 1985 al 1989. Queste parole sono state più volte riprese, in video, social, meme e magliette, soprattutto per evidenziare occasioni in cui si prendono poco sul serio situazioni che in realtà lo sono fortemente.

Parafrasata in “Siamo in guerra ma niente di serio”, potrebbe essere applicata agli eventi sportivi in cui gareggiano atleti di Paesi in guerra.  È serio vederli su un campo di gioco, mentre i coetanei sono sui campi di battaglia? È serio essere più preoccupati per una gara che per la terza guerra mondiale a pezzi? È serio esserci abituati alle immagini di guerra? È serio vivere da tifosi le questioni internazionali?

È serio accontentarsi di proclamare la tregua olimpica, quasi fosse una formula magica di cui si sa che non ci si devono aspettare effetti reali? È serio che l’unica azione sia non far gareggiare alcune nazioni “canaglia” alle manifestazioni principali? In particolare, ai Giochi olimpici che prenderanno il via nei prossimi giorni, non potranno partecipare atleti russi e bielorussi negli sport di squadra, mentre sarà concesso ad alcuni di loro – dimostrato che non sono tra coloro che appoggiano la guerra – di gareggiare in quelli individuali come “neutri” ovvero senza bandiera, inno e divise del proprio Paese, ma non potranno prendere parte alla cerimonia di apertura.

Mi chiedo cosa succederebbe se qualcuno osasse pensare una proposta come quella di Aristofane. In Lisistrata, rappresentata per la prima volta ad Atene nel 411 a.C., immaginava che gli uomini avrebbero trovato subito un modo per fare la pace se fossero stati privati di soldi e sesso: chissà cosa succederebbe se le istituzioni internazionali dicessero che non si possono fare le Olimpiadi, gli Europei di calcio o qualsiasi altra competizione mentre ci sono guerre in corso. Credo che la diplomazia allora sì troverebbe forza, motivazioni e anche (grande) sostegno economico.

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