Un faro a indicare una strada
Si racconta che Diogene di Sinope (412-323 a.C. circa) uscì una volta dalla botte in cui si era rifugiato a vivere con una lanterna accesa in pieno giorno. A chi gli chiese ragione, rispose: «Cerco l’uomo!»...
Si racconta che Diogene di Sinope (412-323 a.C. circa) uscì una volta dalla botte in cui si era rifugiato a vivere con una lanterna accesa in pieno giorno. A chi gli chiese ragione, rispose: «Cerco l’uomo!». Per spiegarla, alcuni gli hanno tirato la proverbiale giacchetta per affermare che stesse cercando solo i pochi onesti, ma sembra molto più assodato che in realtà dicesse che serve sempre qualcuno o qualcosa che sappia fare luce sulle persone e sulle vicende umane.
Parto da qui per motivare la scelta di “Una luce sui fatti”, motto che guida la nostra campagna abbonamenti 2025. Desideriamo continuare a essere quella luce che accompagna i passi di tante persone; che “cerca l’uomo” nei fatti di tutti i giorni; che vuole far emergere la bellezza dell’umano; che vuole indicare il “disumano” che c’è intorno, mostrando come il mondo e la nostra vita sarebbero tanto più belli e semplici se usassimo un po’ più di umanità; che non vuole ergersi a giudice di chi è “illuminato” e chi non lo è per niente; che non ha la pretesa di essere l’unica luce o avere tutta la verità, ma che desidera portare il suo contributo per una maggior chiarezza. Sapendo che, secondo il Vangelo, solo chi passa dal buio alla luce può rendere davvero gloria a Dio.
Tornando a Diogene, si dice che morì lo stesso giorno di Alessandro Magno, con il quale (secondo quanto scrive Plutarco nelle Vite parallele) ebbe un incontro del tutto particolare: “Il re in persona andò da lui e lo trovò che stava disteso al sole. Al giungere di tanti uomini egli si levò un poco a sedere e guardò fisso Alessandro.
Questi lo salutò e gli rivolse la parola chiedendogli se aveva bisogno di qualcosa; e quello: Scostati un poco dal sole”.
Diogene fu deriso da tutti, ma lodato dal potente per
la sua grandezza d’animo, che non mise in discussione nemmeno davanti al grande macedone. Speriamo di essere sempre capaci di attenzione verso ogni persona, qualunque sia il suo ruolo o la sua idea, e di non nascondere mai il Sole. Desideriamo pure favorire ciò che c’è di più umano, ovvero la relazione, come strumento costante di comunicazione ma pure con delle scelte concrete. Perciò quest’anno, vogliamo omaggiare chi sottoscrive un abbonamento amico o sostenitore, non con un premio individuale, ma con la proposta di un’esperienza di comunità, del tutto speciale, con la nostra redazione e con altri lettori. Perché cercare l’uomo, dare un volto e un nome, camminare insieme, passa anche da qui.
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