Editoriale
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Per il bene di Cattolica

Cosa sta succedendo in Cattolica Assicurazioni? Semplici questioni che riguardano la “vita normale” di ogni consiglio di amministrazione, oppure è in ballo qualcosa di più importante che segnerà in maniera determinante il destino della compagnia di assicurazioni veronese?

Parole chiave: Cattolica Assicurazioni (4), Editoriale (407), Stefano Origano (141)

Cosa sta succedendo in Cattolica Assicurazioni? Semplici questioni che riguardano la “vita normale” di ogni consiglio di amministrazione, oppure è in ballo qualcosa di più importante che segnerà in maniera determinante il destino della compagnia di assicurazioni veronese? Sta di fatto che giovedì scorso un consiglio di amminIstrazione straordinario è stato convocato per revocare le deleghe all’amministratore delegato Alberto Minali che era stato scelto nel 2017 per rilanciare con un nuovo piano industriale la compagnia e che è stato di fresco riconfermato. Il tutto con risultati lusinghieri registrati anche nell’ultimo semestre. Invece è arrivata la scossa di terremoto.
Appurato che a far saltare Minali non è stato l’aspetto economico, si apprende dal comunicato del cda presieduto da Paolo Bedoni che la dolorosa decisione si è resa necessaria per salvaguardare “l’impegno a difendere i valori fondanti e il modello cooperativo”. Si aggiunga che Cattolica rappresenta un caso unico nel campo assicurativo italiano per il fatto che è una coop, ma da quasi vent’anni quotata in Borsa: dunque deve contemperare il modello cooperativo che l’ha caratterizzata fin dalla sua fondazione, con gli interessi di diverso stampo di chi investe in Borsa.
La diocesi veronese che, a motivo della sua storia e della sua peculiare vocazione, ha sempre sentito Cattolica come uno strumento di punta dell’applicazione nel concreto della Dottrina sociale, segue con particolare attenzione l’evoluzione in corso. Anche il vescovo Giuseppe Zenti ha dichiarato: «Pur non volendo entrare nelle dinamiche aziendali, vivo con apprensione questi momenti nei quali pesanti decisioni determinano il presente e il futuro di una società che porta il nome di Cattolica. Mi auguro che la responsabilità e la consapevolezza degli effetti delle scelte fatte e di quelle future non inseguano personalismi, ma facciano veramente il bene di Società Cattolica Assicurazioni e quello dei territori dai quali è nata e sui quali opera».
Una prima risposta alle domande che si pongono migliaia di azionisti, di soci e anche di semplici assicurati, arriverà dai mercati; ma ci aspettiamo arrivi anche da come la nuova governance riuscirà a coniugare profitti e solidarietà, efficienza aziendale e profezia nel promuovere autentici ideali sociali evangelici. Lavorare bene senza perdere la propria anima: vale per tutti, vale per le aziende, vale per Cattolica.

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