È molto di più di una simpatica parentesi estiva
Capita, talvolta, per dire che si è alle prese con qualcosa di molto serio, di imbattersi in espressioni del tipo: “Qui non siamo mica al Grest...”. Niente di più sbagliato e fuorviante perché c’è Grest e Grest. Prendiamo, per esempio, una parrocchia di piccole dimensioni, attorno ai mille abitanti, che si ritrova per un mese un centinaio di bambini e ragazzi accompagnati da una cinquantina di animatori nell’età dell’adolescenza che condividono la giornata dalle 8 fino alle 17 con vari momenti di preghiera, compiti, giochi, lavoretti, teatro, ballo..., il pranzo insieme e naturalmente la doverosa appendice serale con le famiglie. Aggiungiamo infine l’appuntamento della celebrazione della Messa domenicale dove invece dei soliti “quattro gatti” che sono rimasti a casa dal mare o dai monti ti ritrovi la chiesa gremita come a Natale...
Capita, talvolta, per dire che si è alle prese con qualcosa di molto serio, di imbattersi in espressioni del tipo: “Qui non siamo mica al Grest...”. Niente di più sbagliato e fuorviante perché c’è Grest e Grest. Prendiamo, per esempio, una parrocchia di piccole dimensioni, attorno ai mille abitanti, che si ritrova per un mese un centinaio di bambini e ragazzi accompagnati da una cinquantina di animatori nell’età dell’adolescenza che condividono la giornata dalle 8 fino alle 17 con vari momenti di preghiera, compiti, giochi, lavoretti, teatro, ballo..., il pranzo insieme e naturalmente la doverosa appendice serale con le famiglie. Aggiungiamo infine l’appuntamento della celebrazione della Messa domenicale dove invece dei soliti “quattro gatti” che sono rimasti a casa dal mare o dai monti ti ritrovi la chiesa gremita come a Natale. Il tutto condito da tanti decibel (talvolta un po’ troppi) che fanno da canale ad una straordinaria energia capace di coinvolgere un’intera comunità (non solo parrocchiale). Ebbene, credo che un Grest possa davvero cambiare la fisionomia di una comunità e farci vedere l’altra faccia della vita, della società, della Chiesa stessa. Se poi la Provvidenza ci dona qualche animatore esperto che è disposto a mettersi in gioco scegliendo di risiedere stabilmente negli ambienti della parrocchia e diventare il punto di riferimento non solo organizzativo, ma anche spirituale, allora la faccenda si fa veramente seria e degna di essere considerata non alla stregua di una simpatica appendice estiva, o tutt’al più un servizio che risponde alle esigenze di tante famiglie mediante una anonima animazione per i bambini. Un mese in cui la canonica è aperta, tanti ragazzi gravitano sui campetti parrocchiali, nelle “salette” che in inverno accolgono il catechismo e che in estate si trasformano in luogo di vita comune e condivisione. Può succedere anche di confrontarsi con un quindicenne su come aiutare un bambino che manifesta qualche disagio e scoprire che con la sua semplicità raggiunge risultati che noi adulti affrontiamo in interminabili quanto sterili convegni senza mai mettere mano a pratiche concrete. Anche questo la dice lunga su quanto possiamo imparare dai più piccoli. Certamente non è tutto rose e fiori, quando si collabora in tanti, con esperienze diverse alle spalle, ci vuole tempo e pazienza, si fanno piccoli passi alla volta, ma poi si scopre con meraviglia che lo Spirito è capace di farci fare delle accelerazioni imprevedibili proprio là dove ci eravamo arenati.
Mi piace pensare che anche un Grest possa essere una concretizzazione dell’ultima enciclica Laudato si’ con segni semplicissimi ma più evocativi di talune solenni liturgie: seduti tutti per terra attorno alla Parola e ad un lume acceso. Seduti per terra perché sulla terra c’è posto per tutti (“è la casa di tutti” direbbe papa Francesco), mentre sulle sedie qualcuno rimane sempre escluso (sic!); seduti per terra perché siamo tutti alla pari, ma al centro c’è Lui che ci tiene saldi, ci rende più fratelli e ci aiuta a sentire più nostra la casa comune che è il mondo. Buon Grest a tutti.