Editoriale di Mons. Zenti
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La gioia del Natale ha nome Gesù

Nella messa di Mezzanotte sentiremo un annuncio a cui non conviene fare l’abitudine. Tanto meno è lecito sorvolarlo. È un messaggio speciale, di cui il mondo di oggi è esasperatamente carente e di cui ha necessità vitale. È dato dall’angelo ai pastori: “Non temete. Ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide è nato per voi come Salvatore Colui che è Cristo Signore”.

Parole chiave: Gesù (2), Natale (47), Messa (14), Vescovo di Verona (247), Mons. Giuseppe Zenti (331)

Nella messa di Mezzanotte sentiremo un annuncio a cui non conviene fare l’abitudine. Tanto meno è lecito sorvolarlo. È un messaggio speciale, di cui il mondo di oggi è esasperatamente carente e di cui ha necessità vitale. È dato dall’angelo ai pastori: “Non temete. Ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide è nato per voi come Salvatore Colui che è Cristo Signore”.
La gioia! È il sogno di ogni persona umana. È lo scopo della vita, come precisa Sant’Agostino che l’ha cercata spasimante in ogni dove. È un bisogno metafisico, inciso cioè nelle profondità del nostro stesso essere. Di conseguenza non si può non ricercarla. E la si cerca ovunque. Anche su percorsi che conducono all’infelicità. Illudendosi. Inseguendo chimere e miraggi, come il successo, l’accumulo del facile denaro, il raggiungimento del potere, i piaceri di ogni genere, lo sballo.
Certo, in queste realtà uno può trovare soddisfazione che appaga momentaneamente e sentirsi persino euforico. Ma la gioia è un’altra cosa. Fondamentalmente è avere coscienza che la vita non è vuota ma ha un senso. E che il senso non è un pensiero astratto ma è una Persona. È Gesù stesso, il Figlio di Dio fatto uomo per essere il Salvatore di tutti: “Oggi è nato per voi come Salvatore Colui che è Cristo Signore!”. Lui è la Gioia dell’uomo, perché è la Gioia del Padre fatta Persona, il Paradiso del Padre nel vincolo di amore dello Spirito. Grazie al mistero dell’Incarnazione, realizzato nel grembo verginale di Maria, Cristo abita nel cuore di ogni persona umana con tutta la sua carica di gioia. E fa vita con essa, condividendo il suo destino terreno ed eterno, prendendosene cura in quanto gli sta talmente a cuore da essere uscito dalla sua trascendenza divina per incarnarsi nella storia in favore di ogni persona, alla quale assicura il dono della sua vita sacrificata sulla croce. Segno dello sconfinato amore di Dio per l’umanità da Lui creata e a Lui ribelle, per superbia. Per l’umanità intera, nessuno escluso.
E se tale è la persona umana per Dio, amata fino alla follia della croce, a nessun cristiano che ha consapevolezza di avere dentro di sé il Gesù della gioia è lecito restare indifferente nei confronti delle persone nella quali appunto abita Gesù Gioia e fonte della gioia vera. Proprio perché è vera, la gioia del Natale di Gesù in noi scaccia via timori, paure, angosce e ansie. Per questo l’angelo ha assicurato i pastori: “Non temete!”
Senza voler a tutti i costi esorcizzare Babbo Natale, che pur è intriso di paganesimo in se stesso, è giusto e doveroso che la Chiesa ripresenti all’uomo di oggi, confuso, disorientato e desolato, il vero significato del Natale cristiano. Del Natale cristiano ha bisogno l’umanità di oggi, per ritrovare il vero senso del vivere umano, personale e comunitario.
Un Natale di vera gioia auguro all’intera Diocesi di San Zeno. Soprattutto a quanti stanno vivendo situazioni di angoscia e di disperazione.

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