Colossal che non entusiasma e poco aderente alla storia
Napoleon
(Usa - Gran Bretagna, 2023)
Regia: Ridley Scott
Con: Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Rupert Everett
Durata: 158 minuti
Valutazione Cnvf: complesso/problematico/adatto per dibattiti
Alla lunga serie di film da lui diretti, Ridley Scott aggiunge una nuova opera. Il film Napoleon se da una parte conferma la bravura del regista nel portare sul grande schermo scene epiche di battaglie, dall’altra mostra il suo grande punto debole: le ricostruzioni storiche. Punto debole o, forse, scelta personale di aderenza parziale e molto libera agli eventi del passato. Da 1492 La conquista del paradiso a Il gladiatore, passando per Le crociate The Kingdom of heaven e The last duel: alcuni dei titoli che l’ottantaseienne regista racconta diversamente da come la storiografia ce li consegna. Che la cosa sia voluta o no, resta comunque un elemento discutibile quando si tratta di colossal. Scott intende offrire un ritratto del condottiero francese che ha cambiato il volto dell’Europa nell’Età moderna. Inizia nel 1783, con la liberazione di Tolone dall’occupazione inglese strategicamente pianificata dal giovane Napoleone. Da lì inizia la sua ascesa: la soppressione dell’insurrezione realista del 1795, dopo la caduta di Robespierre. Dopo il matrimonio con la sua amata Giuseppina, la campagna in Egitto nel 1798, il colpo di stato del 1799 per arrivare alla sua proclamazione e autoincoronazione come imperatore dei francesi nel 1804. La sconfitta che riesce ad infliggere alla coalizione austro-russa nel 1805 presso Austerlitz viene liberamente ricostruita in modo grandioso. Un salto temporale trasporta lo spettatore in Russia dove si assiste alla prima sconfitta, nel 1812, e al successivo esilio sull’Elba. Nel 1815 ritenterà di prendere il potere, ma dopo la sconfitta di Waterloo è costretto all’esilio sull’Isola di Sant’Elena, fino alla morte sopraggiunta nel 1821.
Le due ore e mezza di film, pur non annoiando il pubblico, non riescono però nemmeno ad entusiasmarlo. Il protagonista, bene interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix, non convince: a volte infantile, altre volte sembra dipendente da Giuseppina (stupenda interpretazione di Vanessa Kirby) più che realmente innamorato, non mostra capacità diplomatiche, vengono decisamente sottostimate le grandissime abilità strategiche sul campo di battaglia. Come praticamente tutte le opere di Scott, anche questo colossal può dirsi formalmente di notevole qualità. Scene che sembrano rappresentazioni viventi di famosi ritratti pittorici di Napoleone, ma che non restituiscono poi la plasticità dell’eroe francese, sembra anzi quasi stereotipato, privo di un’evoluzione caratteriale e di spessore psicologico. Un film che, a differenza di altre pellicole del regista britannico (basti pensare a Blade runner o Alien), non sembra segnare una tappa significativa della storia del cinema.
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