Buon tema, svolgimento mediocre
Città di carta (Usa, 2015)
regia: Jacke Schreier
con: Nat Wolff, Cara Delevingne, Austin Abrams, Justice Smith, Jaz Sinclair
durata: 91 min.
Come si parla agli adolescenti? Soprattutto: come si riesce a farsi ascoltare da loro? Se qualcuno avesse una risposta certa, farebbe bene a brevettarla e a riscuotere ricchissimi diritti d’autore. Nell’attesa, probabilmente vana, perché, per fortuna, l’universo dei ragazzi e delle ragazze è molto più mobile e variegato di qualsiasi manuale d’istruzioni, esistono tentativi letterari e cinematografici che si avvicinano a loro e che da loro stessi non vengono considerati con troppo sospetto. John Green, scrittore americano, è uno che ci riesce abbastanza bene. L’aveva fatto con Colpa delle stelle, gran successo editoriale e ai botteghini; ci riprova con questo Città di carta, che negli Usa è andato bene come vendite di libri e ora esce anche da noi nella sua versione cinematografica.
Quentin Jacobsen (Nat Wolff), innamorato da sempre della compagna Margo Roth Spiegelman (Cara Delevingne), ha la sorpresa di trovarsela a casa una sera e di essere trascinato in un’avventura notturna per le strade della città. Non fa in tempo a riaversi dall’esperienza, che Margo risulta scomparsa, apparentemente nel nulla.
Gli adolescenti vorrebbero scomparire, a volte. Qualcuno lo fa veramente, a volte con esiti tragici e irreparabili. Ma il desiderio di rendersi invisibili a un mondo adulto che fatica a capirli e che essi non comprendono è spesso molto forte. La ricerca di Margo è, per Quentin, anche la ricerca di un se stesso ben solido nel quale riconoscersi e identificarsi.
Le premesse per un buon film che potesse essere apprezzato sia dai ragazzi che dagli adulti ci sarebbero state tutte. Non così i risultati, perché la sceneggiatura di Scott Neutstadter e Michael H. Weber e la regia fanno acqua da molte parti. Così come la scelta di affidare la fondamentale e impegnativa parte di Margo alla top model Cara Delevingne, che arriva a stento alla sufficienza in recitazione. La fotomodella ha dichiarato di recente che abbandonerà le sfilate perché non vuole più essere ossessionata dal suo corpo. Riflessione e decisione interessanti. Un buon corso di recitazione non le farà male.
Nat Wolff, leader della band giovanile Nat & Alex Wolff, che in Colpa delle stelle interpretava Isaac, l’amico fraterno della coppia di protagonisti, dà invece un buon spessore al personaggio di Quentin, in un film comunque godibile per l’ottima musica e per l’intreccio che suggerisce spunti interessanti.