Maledetta psoriasi disturba più la mente che la pelle
Oltre un milione di italiani ne soffre e non esistono purtroppo rimedi definitivi
Abbiamo in comune con tutti la stessa barca e con alcuni le stesse battaglie, che livellano età, origine, posizioni politiche e ideologiche, stile di vita e progetti. La Giornata mondiale della psoriasi del 29 ottobre ci ricorda che ci sono oltre 125 milioni di persone nel mondo impegnate in questa lotta. Ci sono Eugenia e suo fratello, ma anche le sorellastre Kylie Jenner (24 anni, modella e imprenditrice) e Kim Kardashian, 41 anni, figlia di un ricco avvocato, modella e personaggio televisivo. La milanese Anna e il leccese Albano Carrisi, 78 anni, figlio di un proprietario terriero e cantautore. Cyndi Lauper, 68 anni, americana, cantautrice e regista, insieme a Jasmine che esulta per i suoi grandi progressi. La disperata anonima “lamica” come anche Cara Delevingne, 29 anni, inglese, di discendenza nobile, supermodella e attrice. La sfida è che, oltre ad essere compagni di trincea, siano alleati contro questa malattia che ancor oggi crea fastidio fisico, ma soprattutto grande imbarazzo. La psoriasi è malattia cronica della pelle che si rivela attraverso la formazione di placche (in rilievo arrossate e rivestite da squame biancastre o argento) su cuoio cappelluto, gomiti, ginocchia e zona lombare, che per alcuni si evidenziano in particolare nei momenti di stress. Nonostante spesso sia presente in più componenti di una stessa famiglia, non è una malattia genetica, ma è frutto di alterazioni nel ciclo di sviluppo delle cellule epidermiche (si replicano ogni 14 giorni anziché 28 giorni e quindi non sono mature) causate da traumi, uso di alcuni farmaci e infezioni da streptococco, con più efficacia su persone con sistema immunitario debole. Negli anni sono state individuate alcune attenzioni di prevenzione e varie cure, prima per sanare le lesioni cutanee e poi per limitarne l’emergenza attraverso farmaci a base di cortisone, vitamina D o altro. Non sempre si arriva ai risultati sperati, anche per una generalizzata sfiducia e paura da parte degli ammalati. Metà del milione e più di italiani che ne soffre, non è ben predisposta verso le cure e subisce il colpo anche da un punto di vista emotivo (spesso con ansia e depressione), sociale ed economico. Proprio in questo clima, dal 2004 è stata fissata il 29 ottobre questa Giornata mondiale, proposta da varie associazioni, patrocinata dall’Oms e vissuta in 56 Paesi. Vuole essere un’occasione per aumentare la conoscenza verso questa patologia e per sfatare alcuni miti comuni. Scopriamo in questo modo che si manifesta parimenti in entrambi i sessi e a qualunque età, non è assolutamente contagiosa, non dipende dalla scarsa igiene, non condiziona la fertilità, solitamente non comporta prurito. In questa situazione di emergenza sanitaria risulta ancor più importante che chi ne soffre, si allei e trovi alleati esterni, che lo aiutino a non isolarsi, ma a rimanere in contatto con gli altri, con le istituzioni e soprattutto con i medici, anche attraverso associazioni come l’Adispo, che ha sedi pure a Padova e Milano.
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