Elezioni, ecco nomi e liste nel Veronese
Nei collegi uninominali la sfida è personale, nei listini proporzionali dipenderà dal risultato complessivo del partito di riferimento
Sedici simbolini nella scheda per la Camera, dai più famosi a debuttanti assoluti; e altrettanti al Senato: schede elettorali variopinte e “dense”, quelle che i veronesi troveranno recandosi ai seggi domenica 4 marzo per rinnovare il Parlamento italiano. Le liste dei nomi in corsa sono state depositate nei giorni scorsi, capirci qualcosa è assolutamente impossibile stante una legge elettorale – il Rosatellum – che nemmeno Einstein avrebbe potuto affrontare. In sostanza, chi sarà eletto l’hanno già deciso i capi-partito: la posizione nel listino proporzionale con il quale si eleggeranno circa i due terzi dei parlamentari è decisiva (i primi saranno i primi); i collegi uninominali appunto hanno un unico nome in lizza. Spetta ora agli elettori a chi dare il biglietto di sola andata per Roma. I collegi uninominali sono i più interessanti per l’esito finale. In quello di Verona città si sfideranno tra gli altri il leghista Vito Comencini per la coalizione di centrodestra, Alessia Rotta per il Pd, Chiara Corsini per i 5 Stelle, Pier Luigi Bersani per Liberi e Uguali, Filippo Grigolini per il Popolo della Famiglia. In quello villafranchese, il centrodestra schiera il forzitalista Davide Bendinelli, il Pd Isabella Roveroni, i 5 Stelle la parlamentare uscente Francesca Businarolo, A Legnago si sfidano l’ex sindaco Silvio Gandini (Pd), il padovano azzurro Piergiorgio Cortellazzo (centrodestra), Clara Zanetti per il Movimento 5S. Infine in quel di San Bonifacio c’è il leghista Paolo Paternoster, Paola Zanolli per il centrosinistra, Gloria Testoni per i 5 Stelle. I collegi uninominali per il Senato sono due: in quello che comprende la città. la Lessinia, il Baldo e l’Est veronese, ci sarà la sfida tra gli altri tra il senatore leghista uscente Paolo Tosato; l’ex presidente di Federsolidarietà, Giovanna Zago (Pd); Gabriele Pernechele per i 5 Stelle, Mirko Furia per il Popolo della Famiglia. C’è poi il collegio Villafranca-Legnago-Lago, con l’assessore cittadino e senatore uscente Stefano Bertacco per il centrodestra; il poveglianese Maurizio Facincani per il Pd; Monica Bianchetti per i 5 Stelle. I listini proporzionali sono l’altra faccia della medaglia delle future elezioni politiche. Stare al primo posto di una lista che supererà il 3% dei voti a livello nazionale vuol dire avere ottime probabilità di andare a Roma. Anche il secondo posto può essere buono, se il capolista lo è in altri listini proporzionali e decidesse dunque di essere eletto nel Lazio piuttosto che nel Veneto. Nei listini per la Camera, per il Pd il capolista a Verona sarà il parlamentare uscente Gianni Dal Moro; per Forza Italia, la padovana Lorena Milanato; per i 5 Stelle i due primi posti sono occupati da due parlamentari uscenti: Francesca Businarolo e Mattia Fantinati. Il veronese presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio è al secondo posto della lista di Fratelli d’Italia, mentre Noi con l’Italia mette all’inizio l’ex sfidante sindaco Patrizia Bisinella. Il provveditore Stefano Quaglia gareggia per Civica Popolare, e poi abbiamo come primi della lista Filippo Grigolini (Pdf); Laura Garbuio (Grande Nord); Pier Luigi Bersani (LeU); Cristina Fossati (Forza Nuova); Andrea Bonazza (Casapound); Franco Concato (Insieme); Andrea Dusi (10 Volte meglio); Elisabetta Muraro (Potere al Popolo); Adino Rossi (Ala). I quattro in lista per la Lega li citiamo tutti, perché c’è una discreta possibilità – per le complesse alchimie che regolano la ripartizione proporzionale dei seggi – che riescano ad andare a Roma tutti e quattro: il vicesindaco Lorenzo Fontana, Vania Valbusa, Roberto Tutti e Raika Marcazzan (in ordine di presentazione). Quanto al Senato, i Democratici mettono al secondo posto il veronese Vincenzo D’Arienzo, mentre Forza Italia inserisce al terzo Massimo Ferro (ma con buone possibilità di elezione). Erica Stefani è capolista per la Lega; il sindaco uscente Flavio Tosi per Noi con l’Italia; Mirko Furia per il Popolo della Famiglia; Giovanni Endrizzi per il Movimento 5S; Daniela Santanché per Fratelli d’Italia; Mao Valpiana per Insieme; Davide Zoggia per Liberi e Uguali; Raffaella Mascherin per Civica Popolare; Cristina Stevanoni per Potere al popolo; Maria Cristina Sandrin per Grande Nord; Walter Dalla Mora per Destre Unite; Gisela Barientos per Sinistra Rivoluzionaria; Roberto Bussinello per Casapound.