Lupi in Lessinia: Pastorello scrive al ministro
In seguito alle razzie operate dai lupi in Lessinia, il presidente della Provincia, Antonio Pastorello, in una lettera inviata al ministro dell'ambiente Galletti, ai parlamentari veronesi e ai consiglieri regionali chiede di rivedere la legge di tutela e di trasferire il branco.
Revisione della legge di tutela del lupo come specie particolarmente protetta, attivazione di un tavolo locale con il Ministro dell'Ambiente e trasferimento dell'intero branco. Sono queste le richieste che il presidente Antonio Pastorello ha presentato con una lettera al Ministero dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ai parlamentari veronesi e alla Regione, per sollecitare provvedimenti concreti e immediati sulla questione dei lupi in Lessinia.
Le proposte di intervento erano emerse dall'incontro organizzato con i sindaci dell'Alta Lessinia – Sant'Anna d'Alfaedo, Erbezzo, Cerro Veronese, Roverè Veronese e Selva di Progno – e l'Associazione Tutela Lessinia, per risolvere i disagi che la presenza del lupo sta continuando a causare sulle nostre montagne. La preoccupazione di residenti e allevatori si sta facendo sempre più consistente, anche per la progressiva espansione del branco, giunto a 13 unità. Nell'ultimo biennio sono stati 102 i capi di bestiame predati, numero quadruplicato rispetto alle annate 2012-2013.
Presidente Pastorello: «Il ministero dell'Ambiente era già stato investito in passato della questione dei lupi in Lessinia. Nulla è successo e noi qui sul territorio restiamo con il problema irrisolto, se non amplificato. Per questo gli allevatori ci hanno manifestato le loro difficoltà: oltre ai pericoli che quotidianamente corrono per portare avanti l'attività, devono fare i conti anche con i continui ritardi dei risarcimenti. La proposta avanzata di recintare i pascoli è assolutamente impercorribile, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista operativo, poiché la tradizionale pratica dell'alpeggio viene svolta su un'area troppo estesa; si parla di migliaia di ettari di terreno attraversato, per di più, da numerosi vaj. Confidiamo, quindi, che il Ministero stavolta possa dare una risposta reale e concreta a noi e ai cittadini della Lessinia».