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L'astronauta che vede le piaghe del pianeta Terra

di ROBERTA BRUNELLI
Lezione di Luca Parmitano sui cambiamenti visibili dallo spazio 

L'astronauta che vede le piaghe del pianeta Terra

di ROBERTA BRUNELLI
«Non esiste un pianeta alternativo alla Terra». Perciò dobbiamo prendercene più cura, finché siamo ancora in tempo. Ma è adesso il momento di agire. A partire dalle azioni, anche piccole, che ciascuno può compiere nel quotidiano. L’ha detto l’astronauta Luca Parmitano, ospite del Film Festival della Lessinia per parlare dei cambiamenti climatici, ma soprattutto degli effetti (disastrosi) che comportamenti poco consapevoli da parte dell’uomo stanno causando. Perché tutto ciò che tocchiamo, cambia. E ne va del nostro futuro.
Atolli sommersi dalle acque, foreste che si consumano, alluvioni e uragani che creano devastazioni, ghiacciai che si sciolgono fino a non esistere più. Eppure, come ha ricordato il cosmonauta alle centinaia di persone che hanno raggiunto Bosco Chiesanuova per ascoltare le sue parole e vedere le immagini scattate dall’orbita, «siamo noi la cosa più fragile. Noi esseri umani». Lo afferma con cognizione di causa: sono ferite, inferte alla Terra, che da lassù sono talmente profonde da essere percepite senza chissà quali strumentazioni. «Se continuiamo con il surriscaldamento, luoghi come questi sono destinati a scomparire», ha commentato Parmitano facendo scorrere sul grande schermo del Teatro Vittoria una carrellata di fotografie. Dall’Oceano Indiano all’Amazzonia dove al verde delle foreste si sostituiscono campi coltivati; dalle tempeste di sabbia dell’Africa centrale al fronte di fuoco di chilometri che ha colpito l’Australia.
«Coi nostri satelliti siamo in grado di misurare al millimetro l’altezza delle acque e dare dati certi sull’innalzamento», ha elencato. «Vediamo in maniera millimetrica come varia il territorio, identificando smottamenti e slittamenti nella crosta terrestre per allertare le popolazioni di possibili cataclismi in arrivo». Lente d’osservazione è l’atmosfera, ormai ridotta «ad una pelle sottilissima ed estremamente fragile». Poi ci sono i ghiacciai, “osservati speciali” da parte degli scienziati: dei 220mila sulla Terra, nessuno gode di buona salute. Fenomeno che l’ospite della rassegna cinematografica ha voluto conoscere da vicino. Nel 2021 Parmitano ha esplorato il ghiacciaio svizzero del Gorner nel versante nord del Monte Rosa, uno dei più grandi delle Alpi, con il geologo Francesco Sauro che l’ha affiancato sul palco del festival. Esplorazione raccontata dalle immagini inedite di Alessio Romeo e nell’ultima puntata registrata da Piero Angela del programma televisivo Superquark. Parmitano ripone speranza nelle tecnologie: «Abbiamo la possibilità di osservare il nostro pianeta, di studiarlo, di amarlo e innamorarcene». Dal punto di vista della ricerca, la Stazione spaziale internazionale è una piattaforma straordinaria.
Altre importanti informazioni arriveranno dal progetto Artemis: la prima missione del programma spaziale che ha l’obiettivo «di riportare l’uomo sulla Luna in maniera sostenibile e costante». Non è il nostro piano B: «Dal punto di vista delle leggi fisiche di questo universo, l’idea di trovare un pianeta non all’interno nel sistema solare e coprire distanze interstellari oggi è impraticabile. Non è la scelta che stiamo cercando». È questione di trovare una nuova sorgente di risorse: «Mentre quelle sulla Terra sono finite, quelle nell’universo sono infinite ed è normale che l’umanità voglia utilizzarle. Arrivare sulla Luna per noi è più facile. Lì abbiamo risorse come acqua, minerali, gas. Nella fascia degli asteroidi abbiamo metalli pesanti. Cose che sulla terra diventeranno rare e rarefatte, ma con la tecnologia che è possibile sviluppare, possono essere trasferite sulla Terra». Per preservare l’ambiente. Tuttavia non si può delegare tutto agli altri: «Ognuno di noi deve, per quello che può, fare azione e cercare, per quanto possibile, di avere un impatto positivo, che abbia successo o meno. È l’azione che conta, il tentativo». AstroLuca ha concluso con un monito, valido per tutti: «Se la sfida è uno ostacolo insuperabile, il successo è nel momento in cui proviamo comunque a cambiare le cose». 

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