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Dallo spazio agli abissi passando... in Lessinia

di ROBERTA BRUNELLI
Dal 19 al 28 agosto a Bosco Chiesanuova il Film Festival con grandi ospiti

 

Dallo spazio agli abissi passando... in Lessinia

di ROBERTA BRUNELLI
Il nostro pianeta, osservato dallo spazio. E la Terra, scrutata invece nella profondità del suo sottosuolo. Due opposti che saranno indagati al Film Festival della Lessinia, la rassegna cinematografica internazionale dedicata alla vita, alla storia e alle tradizioni sulle terre alte di ogni angolo del mondo la cui ventottesima edizione è in programma al teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova dal 19 al 28 agosto. In alternativa, on line sulla piattaforma di streaming MyMovies, da una sala virtuale in cui godersi parte della programmazione.
Con i suoi 91 eventi, si può proprio definire «della rinascita» il programma dei film e degli appuntamenti collaterali che quest’anno offrono una prospettiva privilegiata dalla quale osservare la realtà, i cambiamenti del clima e, in generale, della società contemporanea. Da lassù. Direttamente dalla voce dell’astronauta Luca Parmitano (ospite il 26 agosto) come protagonista, oltre che di esplorazioni spaziali, di ricognizioni sui ghiacciai alpini tra cui una su quello del Gorner, in Svizzera. Al fianco dello speleologo e geologo Francesco Sauro dialoga sul palcoscenico del Film Festival della Lessinia, accompagnato da immagini inedite scattate dal fotografo Alessio Romeo. Poi nel ventre del pianeta, grazie alle immagini straordinarie che il regista e sceneggiatore Michelangelo Frammartino ha girato immergendosi con la sua telecamera nella grotta del Bifurto, sui monti della Calabria, e presenta (il 21 agosto) nell’opera cinematografica Il buco con la quale ha vinto il premio speciale della giuria alla settantottesima Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Una mostra inedita, con gli scatti del giornalista e geologo Natalino Russo, racconta questa avventura nel sottosuolo. In chiusura Pupi Avati (il 28 agosto) parla del suo libro L’alta fantasia e del film Dante (nelle sale dal 29 settembre), legandoli al soggiorno del poeta a Verona e alla sua visita, secondo la leggenda, in Lessinia nella grotta che fu d’ispirazione per l’Inferno; l’incontro è organizzato nell’ambito dell’International Summer School di Studi Danteschi organizzata dalle Università di Verona e Ravenna. E ancora le tematiche del green e della sostenibilità, rimarcate dall’adesione della rassegna di Bosco Chiesanuova al manifesto e al progetto del Verona Green Movie Land. Infine il compositore vicentino Bepi De Marzi, autore di più di cento canti dedicati alla montagna tra cui il celebre Signore delle cime, è al festival per la proiezione del documentario Il sergente dell’Altopiano, omaggio cinematografico a Mario Rigoni Stern di cui è uno tra i protagonisti.
Sono 68 i film (tra documentari, fiction e animazioni) in cartellone, di cui 29 anteprime italiane e 27 nella sezione in concorso: provengono da 44 Paesi e sono stati selezionati tra 982 opere cinematografiche. Qui la rinascita, evidente poi nella piazza del festival che ritrova la sua dimensione pre-pandemia con spazi per incontri con i registi, presentazioni editoriali, concerti di musica dal vivo, laboratori per i bambini che avranno una “rassegna nella rassegna” loro riservata (Ffdl+); e ancora tavole rotonde, escursioni alla scoperta del territorio, mostre ed esplorazioni visive. Torna la Libreria della montagna; si rinnovano l’Osteria e la Trattoria del Festival dove degustare prodotti enogastronomici della terra veronese grazie ai piccoli produttori locali per la valorizzazione di un’agricoltura biologica. Un assaggio del mondo contadino che è il sottile filo rosso ad attraversare tutti i dieci giorni di manifestazione. Con focus su autori quali Pier Paolo Pasolini, Luigi Meneghello, Beppe Fenoglio e Dino Coltro.

«Prendete il giorno che volete. Non occorre nemmeno che guardiate il programma: venite a Bosco Chiesanuova e troverete qualcosa per voi», ha spiegato il direttore artistico Alessandro Anderloni in occasione della presentazione dell’edizione 2022 che si è tenuta presso l’ateneo scaligero con il quale si è consolidata una collaborazione che prosegue nel tempo. «Da tre anni, nonostante le restrizioni, i rapporti tra l’Università di Verona e il Film Festival della Lessinia si sono intensificati e rafforzati», ha evidenziato Olivia Guaraldo, delegata del rettore al Public engagement, ovvero ai rapporti tra il mondo accademico e la società civile in generale. Un incontro che prosegue e che diviene solido, nel segno della cultura e del cinema internazionale che sulle terre alte della montagna veronese ha ormai un luogo e uno spazio privilegiato. Il programma del festival è disponibile sul sito ffdl.it. 

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