I Piosi: trent'anni di storie nel solco della solidarietà
Compleanno per la cooperativa sociale impegnata nella solidarietà
Trent’anni di storie e di progetti realizzati con passione. La cooperativa sociale I Piosi di Sommacampagna ha festeggiato un compleanno speciale nel parco di Villa Venier, per celebrare un cammino iniziato nel 1990 e cresciuto fino ai giorni nostri. Tutto partì il 26 gennaio di quell’anno, quando i primi 25 soci decisero di fondare la cooperativa: si trattava di genitori di figli disabili, radunati nell’Associazione famiglie con portatori di handicap di Sommacampagna, che si interrogavano su come dare dei servizi ai propri familiari sul territorio.
Il 2 luglio 1990 apriva così il centro diurno dei Piosi, che attualmente accoglie 22 disabili gravi e gravissimi. Un passo reso possibile dal supporto di molte persone, in primis il parroco di allora, don Dario Morandini, che concesse in comodato d’uso gratuito uno stabile di proprietà parrocchiale, supportato dalla comunità di fedeli (tutt’oggi molto vicina alla cooperativa). Enti pubblici e privati, cittadini generosi, volontari e simpatizzanti permisero di avviare quest’esperienza, trasformando la vecchia corte agricola di via 2 Giugno in un sempre più moderno centro polifunzionale. «Da quel primo nucleo si passò a sviluppare altri tipi di servizi, sia nell’ambito socio-educativo e assistenziale, sia in quello dell’integrazione lavorativa», ricostruisce il direttore della cooperativa, Luigi Martari. Così, nel 1994, nasceva anche la cooperativa sociale L’Ulivo, pensata per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, che nel 2014 si fonderà con I Piosi.
Sul finire del 1997, invece, prendeva il via una comunità alloggio per persone con disabilità, che oggi ospita 10 individui, in convenzione con l’Ulss (così come il Ceod e i mini-appartamenti protetti per tre persone svantaggiate, attivi dal 2001). Nel tempo si sono ramificati i percorsi riabilitativi, ricreativi e socializzanti per aiutare gli ospiti in modo sempre più qualificato, con attività complementari come psicomotricità, nuoto, fisioterapia, informatica e produzione musicale.
Dal 2010 in avanti, inoltre, il raggio d’azione della cooperativa si è ulteriormente ampliato, passando dal mondo della disabilità agli interventi a favore dei minori, sia all’interno delle scuole che attraverso dei Grest, in collaborazione con il Comune. Con i servizi sociali, tra l’altro, I Piosi dal 2013 gestiscono un progetto di integrazione lavorativa per disoccupati con difficoltà familiari o abitative.
Oggi I Piosi occupano un centinaio di dipendenti e, mantenendo la mission, si sono espansi in tre aree produttive: “Green”, per la manutenzione di spazi verdi e servizi ecologici; “Utility”, ovvero servizi professionali come trasporto di pasti a domicilio e piccole manutenzioni casalinghe; “Corner”, incentrata su artigianato (falegnameria in particolare) e riuso di materiali di scarto. Tre anni fa, invece, è stato lanciato “Party service”, attività di noleggio e lavaggio di piatti e posateria per eventi e mense, nell’ambito dei servizi di integrazione lavorativa. Risale invece allo scorso anno il “Laboratorio Idea”, un progetto di inclusione sociale e lavorativa per persone con disabilità psico-fisiche uscite da percorsi formativi obbligatori di vario tipo o da esperienze lavorative negative, all’interno di un complesso floro-vivaistico situato a Villafranca.
Dal 2015, poi, la cooperativa è impegnata nella gestione ordinaria del sito monumentale dell’Ossario di Custoza. E, grazie allo sguardo sempre attento verso le persone fragili, la coop nel 2016 ha iniziato a sperimentare l’accoglienza di sei persone richiedenti protezione internazionale, insieme con la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo e la cooperativa sociale Il Samaritano della Caritas diocesana.
A ripercorrere queste tappe, con la proiezione di foto e video, ci hanno pensato i protagonisti di ieri e di oggi: ospiti, amici, familiari e collaboratori e numerosi esponenti della società religiosa e civile, tra cui Adoa e Confcooperative, a cui I Piosi sono affiliati. Una carrellata di memorie con lo sguardo fisso sul presente e sul futuro. «La nostra è una struttura fortemente radicata sul territorio, che si è evoluta cercando di dare risposte etiche ai bisogni espressi dalla comunità – conclude Martari –. Ci siamo attivati con diversi servizi, cercando di adattarli alle sfide e ai cambiamenti, senza mai dimenticare di coltivare il valore della solidarietà».
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