L’integrazione è “A tutto bar” nell’ospedale di Marzana
Iniziativa della cooperativa sociale Cercate, che coinvolge alcuni disabili
Dare lavoro a persone disabili e svantaggiate e fornire formazione a chi non è ancora pronto per il mondo lavorativo: è questo l’obiettivo di “A tutto bar”, primo locale veronese inserito all’interno di un presidio ospedaliero. Il bar sociale, che si trova al padiglione 7 dell’ospedale di Marzana, è stato presentato ufficialmente alla presenza del ministro alla Famiglia e disabilità, Lorenzo Fontana, e ai protagonisti della nuova attività e dei loro familiari. Nell’occasione sono stati illustrati l’attività e i progetti di integrazione correlati.
A tutto bar è un progetto della cooperativa sociale Cercate con i centri diurni gestiti dalla stessa e l’Ulss 9 Scaligera per l’inclusione lavorativa di persone con disabilità medio-lieve dai 22 ai 55 anni e svantaggiate. I loro nomi sono Amelia, Alessia, Stefano, Gianluca, Nicole, Paolo e Andrea.
Per la gestione del bar c’è una presenza costante di due operatori socio-sanitari con esperienza nel campo della ristorazione e bar che accompagnano sette persone disabili in alternanza per due volte a settimana in un percorso di durata indicativa annuale o comunque a seconda delle necessità individuali.
Nel suo saluto il ministro Fontana ha detto: «Sono ragazzi con molte abilità, basta metterli alla prova. Ci sono varie realtà sul territorio nazionale e anche a Verona e aggiungerne un’altra è un motivo di orgoglio. Qui c’è un mondo di persone e di eroi che purtroppo è sottovalutato. Noi dobbiamo far in modo che si vedano quante esperienze positive ci sono nel nostro territorio e vedere questi ragazzi che possono imparare un lavoro, che si impegnano. Lavorare e sentirsi utili è un modo per stare meglio con se stessi e fare stare meglio gli altri».
Il bar è un luogo di servizio per gli utenti dell’ospedale che possono fare direttamente ordinazioni di prime colazioni, panini e piatti caldi cucinati al momento o attraverso un servizio ai piani dei diversi reparti presenti nel plesso ospedaliero. È in fase di avvio anche un servizio di consegna pasti a domicilio, qualora richiesto, per la necessità di persone in condizioni di solitudine e fragilità, in particolare anziani che non riescono a provvedere in autonomia alla preparazione del pasto quotidiano.
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