Qui risuonano vagiti e risate: la catechesi si apre ai più piccoli

di ADRIANA VALLISARI

Si può trasmettere la bellezza della fede ai bambini piccolissimi? Per la parrocchia di Sant’Antonio di Padova, a Casette di Legnago, la risposta è sì. In questo quartiere popoloso – 6mila residenti – lo scorso anno ha preso vita un progetto originalissimo: una catechesi per la fascia d’età che va da zero a 6 anni. Con un obiettivo chiaro: coltivare la spiritualità dei bimbi prima che inizino i percorsi di catechesi delle elementari, dove non di rado qualcu- no arriva avendo frequentato poco la chiesa o non sapendo fare nemmeno il segno della croce.

«Ci interrogavamo su come rinnovare la catechesi e questa era un’idea che avevamo in mente da un po’ di tempo, perciò abbiamo ritenuto importante provare a proporla – spiega il parroco don Marco Isolan –. È stato fondamentale avere in parrocchia un gruppo di genitori motivati e con una particola- re sensibilità verso questo tema: trova- re persone che avessero voglia di fare ci ha dato l’entusiasmo giusto per cominciare; poi abbiamo condiviso il percorso con le nostre catechiste e con altri volontari delle parrocchie dell’unità pastorale San Salvaro, godendo dell’affiancamento dell’Ufficio catechistico diocesano».

Anticipare le attività, tagliandole su misura dei più piccoli e dei loro genitori, è stato ed è un progetto entusiasmante. «Abbiamo sfruttato il periodo della pandemia per la formazione, parteci- pando a numerosi incontri e webinar», prosegue il sacerdote. Il gruppo che si è costituito si chiama “Crescere insieme” e conta su sei mamme molto attive, «ma stiamo lavorando per formare altri volontari, affinché l’iniziativa possa continuare nel tempo», informa don Marco. La proposta si articola in due rami: per la fascia 0-3 anni sono organizzati degli incontri periodici con i genitori, che vengono educati all’importanza di coltivare la spiritualità nei bambini; per quella dei 3-6 anni, invece, è previso un incontro mensile domenicale, con una Messa nel salone parrocchiale, dove c’è lo spazio adatto per i piccoli.

La sperimentazione, inoltre, ha portato la parrocchia a ritagliare all’interno del Grest estivo uno spazio di accoglienza dei bimbi in età della scuola dell’infanzia, con una giornata di laboratori ogni settimana. Ora, nelle intenzioni del gruppo, c’è la volontà di allestire una stanza con una libreria dedicata a loro, pensata come spazio di incontro per mamme e papà. «La spiritualità va coltivata fin dalla tenera età: l’apertura al divino si crea nei primi anni di vita ed è preziosissima», sottolinea il parroco.

Per partire, dice, basta poco. «Sono due i criteri che ci siamo dati: relazione e bellezza – conclude –. Relazione significa dare spazio alle famiglie e rendere la parrocchia accogliente, attenta ai più piccoli; bellezza vuol dire curare l’incontro e i luoghi, per ricreare un clima di famiglia».