Peschiera del Garda. La benedizione del lago nel segno della Madonna
Cerimonia nelle acque benacensi e il progetto di un educatore che coinvolge molte realtà sociali del territorio per una nuova ecologia
A circa 2 chilometri dal porto di Peschiera c’è una statua della Madonna del Frassino, proclamata Regina del Lago nel 1933. Ed è da quell’anno infatti che ogni settembre si benedice lo specchio d’acqua benacense e si fa un giro sullo scafo “Regina del Garda”, di proprietà della Navigarda.
Data la particolarità di questo anno travagliato, si pensava di saltare la manifestazione, per quanto essa sia molto sentita e non soltanto dagli arilicensi. «Penso sia stata la Provvidenza a volere che invece non andasse così».
A parlare è Frantz Kourdebakir, insegnante di religione ideatore de “I Guardiani del Benaco”, progetto che ha lo scopo di realizzare una rete educativa sostenibile sul territorio del Garda coinvolgendo le scuole, le associazioni sportive, le pastorali giovanile e familiari, le associazioni ambientaliste e le imprese per promuovere una cultura preventiva attraverso un’ecologia integrale attenta al creato e alle persone più fragili.
«Siamo partiti dal discorso del Papa – spiega Frantz – nel quale ci ha detto, senza tanti giri di parole, che siamo tutti sulla stessa barca. Questo ci deve far riflettere ancora di più sul nostro ruolo di custodi del creato. Va promossa una custodia etica del territorio, soprattutto in questo momento storico, dove il Coronavirus ci ha fatti riscoprire vulnerabili. Siamo uniti in un male comune, l’antidoto è il bene comune!».
L’imbarco dei partecipanti sul battello “Regina del Garda” è avvenuto a Peschiera. A bordo si è recitato assieme il Rosario e poi si è fatta sosta a Bardolino, al tavolo di pietra della Preonda, dove il gruppo di “naviganti” è stato accolto dal sindaco Lauro Sabaini e dai primi cittadini di San Zeno di Montagna e Valeggio sul Mincio, Maurizio Castellani e Alessandro Gardoni; dal parroco e dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Bardolino Elena Fossà nonché dal dirigente della scuola alberghiera “Carnacina” Eugenio Campara.
«La tavola è pronta – prosegue Kourdebakir –, è pronta per noi ed è un simbolo forte di condivisione e di ascolto reciproco. Nel tempo del rumore, è importante ascoltarsi, perché bisogna rimparare a vivere insieme per rispondere alle sfide della contemporaneità e la prima nuova sfida è quella educativa. La chiusura per molte settimane delle scuole durante i mesi più duri del contagio ha ferito a morte il tessuto educativo del nostro Paese. Puntiamo a riunificare i luoghi dell’apprendimento attraverso la cooperazione tra istituti comprensivi». Non a caso la prima collaborazione cercata da Frantz è stata quella con i dirigenti scolastici della sponda veronese del Garda, ai quali si aggiunge ora la rete (già molto attiva) che unisce le scuole superiori di Desenzano.
Al centro del lago il padre guardiano fra’ Pierluigi Svaldi, don Domenico Bandinelli, parroco di Ponti sul Mincio, e don Renzo Beghini, direttore dell’Ufficio Pastorale sociale e lavoro della Diocesi di Verona, hanno impartito la benedizione, che anche quest’anno, grazie alla collaborazione e alla perseveranza di molti, non è mancata al lago più grande d’Italia.
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