Il giubileo sacerdotale di don Gianfranco Falcon

di FRANCESCA SAGLIMBENI
«Nel giorno della solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Signore mi ha fatto la grazia di festeggiare i miei 50 anni di ordinazione sacerdotale. Sento allora di dire un grazie per questo dono, unito ad una richiesta di perdono per tutte le volte in cui non ho corrisposto alle sue attese». Poche e dimesse parole, quelle proferite da don Gianfranco Falconi dall’ambone della chiesa di San Giuseppe fuori le Mura, in borgo Venezia. Perché alle parole, don Franco (classe 1947) – come tutti lo chiamano – ha sempre preferito i gesti concreti. Come quelli che per sedici anni anni lo hanno visto impegnato nella missione a Cuba, e che più in generale nel corso del primo mezzo secolo di onorato ministero, lo hanno visto servire diverse parrocchie scaligere. Ultima, ma non per forza l’ultima, quella in cui domenica scorsa lo stesso presbitero ha presieduto la Santa Messa, celebrata insieme ai parroci don Stefano Ongaro e don Alberto Malaffo, al collaboratore don Alberto Carcereri e partecipata da fedeli di diversa provenienza.
Accolto da canti di giubilo animati dai giovani del Grest, Falconi ha ricevuto anche l’abbraccio dell’unità pastorale delle Vestene, nella quale è stato parroco, a nome della quale Ivana Presa ha detto: «Per tutti noi don Franco è stato innanzitutto un annunciatore, ma non a parole, bensì nei gesti concreti di ogni giorno. In particolare, nella vicinanza agli ultimi delle nostre comunità. Di lui ricordiamo quando, scarponi da neve ai piedi, si avventurava alla volta delle contrade disabitate per raggiungere quelle poche persone anziane rimaste o altre persone con fragilità dei nostri territori, giovani compresi. A volte portava loro un pasto caldo e viveri, altre semplicemente una parola di conforto. Per noi una testimonianza di annuncio evangelico a tutti gli effetti». Originario di Costermano, don Gianfranco Falconi è stato ordinato il 29 giugno 1974 dal vescovo Giuseppe Carraro, come appartenente alla parrocchia di San Pietro Apostolo; è stato vicario parrocchiale per due anni a Tomba Extra e poi un anno al Chievo. Dal 1977 all’81 è stato addetto della sezione amministrativa della Curia e al contempo collaboratore a San Zeno Maggiore. Quindi curato a San Fermo e dall’86 al 2000 parroco nell’unità pastorale della Valdadige e dal 2000 al 2004 in quella delle Vestene. Dal 2004 al 2007 missionario fidei donum a Cuba, dove – dopo due anni alla guida delle parrocchie di Roverè e San Vitale – tornerà nel 2009 per restarvi fino al 2022, per poi assumere l’incarico di collaboratore a San Pio X e nel 2023 a San Giuseppe fuori le Mura.