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Don Bellamoli: «Sulla strada dell'unità camminiamo con umiltà»

di LINO CATTABIANCHI
A Santa Lucia di Pescantina l'ingresso del nuovo parroco 

Don Bellamoli: «Sulla strada dell'unità camminiamo con umiltà»

di LINO CATTABIANCHI
Accompagnato dal nuovo curato don Giuseppe Liotta, entrato ufficialmente in servizio il 16 ottobre a Pescantina, e dai concelebranti guidati da don Lorenzo Accordini, vicario foraneo di Bussolengo, ha fatto il suo ingresso nella comunità di Santa Lucia di Pescantina don Simone Bellamoli, titolare anche della comunità di San Lorenzo con cui ora costituisce, di fatto, un’unità pastorale.
Hanno partecipato alla solenne celebrazione don Mariano Fasoli; don Giuseppe Mascanzoni, anziano e indomabile parroco emerito di Santa Lucia, ivi residente come collaboratore; don Giuseppe Marconi, cappellano della Casa di riposo “Immacolata di Lourdes”. «Con gioia e trepidazione accogliamo don Simone – ha sottolineato Mariuccia Boschetti – e poiché Santa Lucia e Pescantina sono vicine, ci conosceremo meglio in questa nuova unità pastorale. Tutti i gruppi del Consiglio pastorale, i Confratelli del Santissimo Sacramento, le catechiste e il coro, con i volontari, hanno il desiderio di collaborare alla nuova realtà della nostra comunità. Un affettuoso benvenuto a don Simone anche da don Giuseppe Mascanzoni che celebra ogni giorno nella nostra pieve. Vieni, Spirito Santo».
Don Lorenzo Accordini, dopo la lettura del decreto vescovile di nomina del 26 giugno scorso, ha ripercorso brevemente la “carriera” di don Simone: nato a Verona l’8 giugno 1976, originario della parrocchia di Marzana e ordinato prete il 22 maggio 2004, è parroco di Pescantina dal 2020, dopo essere stato a Santa Maria Regina col fratello don Zeno, di dieci anni più anziano ed ora parroco di Monteforte. «Una ricchezza reciproca, quella delle comunità di Santa Lucia e di San Lorenzo di Pescantina, che deve essere messa insieme per la sfida di una nuova evangelizzazione», ha commentato don Lorenzo nel suo saluto.
Dopo il rinnovo delle promesse sacerdotali e il rito dell’aspersione con l’acqua benedetta, la Messa solenne, molto partecipata in un clima di intensa spiritualità sottolineata dal coro che ha spaziato dalle melodie più abituali ai classici della liturgia come Panis angelicus alla Comunione, veramente di grande qualità, grazie anche all’organista Maria Pia Tinelli. Don Simone Bellamoli nella sua omelia si è reso interprete delle incertezze e delle aspettative della comunità: «Percorreremo insieme la strada dell’unità, via maestra per incontrare Dio. Camminiamo con umiltà: capisco il dispiacere per non poter avere un parroco residente, ma faremo tutto il possibile per essere presenti o rintracciabili. È un cammino nuovo anche per me: a santa Lucia chiedo la luce per essere “martiri”, testimoni nella società e nella nostra famiglia». 
La parrocchia di Santa Lucia è stata fondata da don Raffaele Morandin che vi ha operato dal 1949 al 1960, anno della sua prematura morte nella chiesa ancora da inaugurare. Il secondo parroco fu don Alessandro Giusti (1961-66), che inaugurò finalmente la chiesa nuova. Gli succedettero don Giuseppe Bordin (1966-93); don Giuseppe Mascanzoni (1993-2008), che restaurò la chiesetta romanica e gli affreschi di Santa Lucia di Pol; don Renzo Zocca (2009-18) e don Massimo Malfer (2018-22), ultimo parroco residente, ora nominato parroco di Malcesine e Cassone. 

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