La Capitolare scrigno di cultura da 1.500 anni
Il 1° agosto ricorrono i 1.500 anni del Codice XXXVIII, detto di Ursicino (dal nome dell'amanuense che lo ha scritto), custodito nella Biblioteca Capitolare di Verona, la più antica biblioteca del mondo ancora esistente. Le iniziative in programma per valorizzare questo autentico scrigno di cultura.
Il prossimo 1° agosto si compiranno i 1.500 anni del Codice, cosiddetto di Ursicino, dal nome dell’amanuense che lo ha scritto, custodito nella Biblioteca Capitolare di Verona accanto ad altri 1.300 Codici antichi di inestimabile valore per la loro unicità e preziosità. Ursicino, dopo aver copiato la vita di san Paolo di Tebe e di san Martino di Tours, scritta da Sulpicio Severo nel IV secolo, contravvenendo a quella che era la prassi abituale, annota: “Questo codice, relativo alla vita del beato vescovo e confessore Martino e del beato Paolo, ambedue santi, fu terminato a Verona, il primo agosto, quando era console Agapito, uomo assai illustre, durante la decima indizione, (è appunto il giorno 1 agosto 517, ndr) per mano di Ursicino, lettore della chiesa veronese”.
«Questo Codice risulta preziosissimo, non solo per i contenuti che propone – afferma mons. Bruno Fasani, prefetto della Capitolare – ma perché attesta che in quel periodo, regnante re Teodorico, a Verona esisteva già da tempo, probabilmente dal secolo prima, se non dalla fine del IV secolo, uno Scriptorium, che produceva testi di vario genere. Questo è il motivo per cui è legittimo affermare, come ci è riconosciuto a livello universale, che la Biblioteca Capitolare di Verona è la più antica al mondo. Ricordo, giusto per ragioni di curiosità storica che le quattro biblioteche più antiche al mondo sono oggi riconosciute nell'ordine seguente: Biblioteca Capitolare di Verona, V secolo; Biblioteca Santa Caterina del Sinai VI secolo; San Gallo e Salisburgo VII-VIII secolo».
A partire dalla fine dell’anno la Biblioteca Capitolare intende organizzare una serie di eventi culturali incentrati proprio sul Codice XXXVIII che è l’unico codice del mondo latino datato con certezza: 1 agosto 517.
In tale periodo saranno altresì organizzate alcune attività dedicate specificamente al mondo della scuola per il quale si prevedono: incontri riservati alla formazione del personale docente, visite guidate riservate alle scolaresche, visite guidate al laboratorio di restauro.
La mostra viene allestita in modo da costituire il nucleo fondamentale di una futura mostra permanente che avrà lo scopo di far conoscere i tesori artistici e culturali della Biblioteca Capitolare veronese al grande pubblico nazionale e internazionale.
(nella foto l'Evangeliarium purpureum, V secolo)