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Il dramma del Bardo in chiave comica

Una versione originale e del tutto inedita del dramma shakespeariano più famoso al mondo, Romeo & Giulietta, nati sotto contraria stella, approda al Teatro Romano, dove va in scena, in prima nazionale, da mercoledì 17 a sabato 20 luglio (ore 21.15).

Parole chiave: Romeo & Giulietta (1), Estate Teatrale (5), Leo Muscato (1)
Il dramma del Bardo in chiave comica

Una versione originale e del tutto inedita del dramma shakespeariano più famoso al mondo, Romeo & Giulietta, nati sotto contraria stella, approda al Teatro Romano, dove va in scena, in prima nazionale, da mercoledì 17 a sabato 20 luglio (ore 21.15).
Il terzo appuntamento della sezione prosa dell’Estate teatrale veronese porta la firma di Leo Muscato, noto al pubblico per la regia di spettacoli rappresentati sia nelle passate edizioni (Commedia degli errori, 2011; Rosencratz e Guildestern sono morti, 2015; Come vi piace, 2016) sia in occasione della rassegna de “Il Grande Teatro” (Tutto su mia madre, 2010 e Il nome della rosa, 2018).
Attento lettore dei classici e di autori contemporanei, anche estranei al genere teatrale, il regista ama cimentarsi con tipologie testuali differenti e, anche in questa messinscena, dimostra di voler esplorare le diverse possibilità espressive dei quattro principali registri interpretativi: il tragico, il drammatico, la commedia e la comicità. Ne è prova la scelta degli attori, che vede nei panni dei protagonisti Ale (Alessandro Besentini, a sinistra nella foto) e Franz (Francesco Villa, a destra), il sodalizio comico affermatosi con la partecipazione ad alcuni programmi televisivi, come Zelig e Mai dire gol, e a show, spettacoli e film di successo. Con loro sul palco Eugenio Allegri (il promiscuo), Marco Zannoni (il figurante), Marco Gobetti (l’avventizio), Roberto Zanisi (il musicante) e Paolo Graziosi (il direttore).
La vicenda non si focalizza tanto sulla sventurata coppia, quanto su questi vecchi attori girovaghi che vogliono rappresentare la storia di Giulietta e Romeo. Essendo in età elisabettiana vietato alle donne calcare le scene ed essendo solo in sette, essi devono interpretare più ruoli, maschili e femminili, e, pur consapevoli di raccontare un amore arcinoto, vogliono dimostrare quello che reputano essere il proprio talento. Ci riescono parzialmente, perché spesso fra loro riemergono vecchi rancori che li portano ora a dividersi, ora a stringere nuove alleanze: «Rivali e complici allo stesso tempo – dichiara Leo Muscato –, da un lato si rubano le battute, dall’altro si aiutano come meglio possono. A volte, le intenzioni dei personaggi si confondono con le loro, provocando una serie di azioni e reazioni a catena che, in una dimensione meta-teatrale assolutamente involontaria, finiscono per massacrare la storia dell’esimio poeta. Presi singolarmente, sembrano avanzi di teatro; messi insieme formano una compagnia tragica, involontariamente comica, quindi doppiamente tragica».
La filodrammatica, però, riuscirà non solo a divertire gli spettatori, ma anche a commuoverli e alla fine, assicura il regista, succederà un miracolo: «Nonostante tutto la storia di Romeo e Giulietta vincerà su ogni cosa e, in un modo o nell’altro, questi comici riusciranno a raccontare la storia dei due giovani amanti».

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