L'Archivio storico diocesano è on line e gratis
Digitalizzato il patrimonio carteceo e reso consultabile da tutti. Avviato un Programma di censimento degli archivi parrocchiali e un corso di formazione in archivistica ecclesiastica per addetti e appassionati
Se parliamo di big data, abbiamo ben presente il fenomeno di raccolta e profilazione di dati sulle persone che fa girare interessi commerciali enormi. Se entriamo nell’archivio di una qualsiasi delle nostre parrocchie più antiche, ci accorgiamo che la raccolta, custodia e conservazione di queste informazioni la Chiesa li ha fatti da tanti secoli e senza scopo di lucro. E questo lavoro, ereditato da una tradizione culturale “certosina”, ci offre oggi la carta di identità delle nostre comunità.
Quando invece si parla di archivi storici, subito si pensa a luoghi semi-nascosti, bui e polverosi, dove sono custoditi antichi testi e dimenticati, ma recanti preziose informazioni per i famigerati “topi da biblioteca”. Un’immagine che affiora spontanea alla mente è quella de Il nome della rosa. In realtà nulla di esoterico, ma solo una mole enorme di documenti di svariata natura in un ambiente austero e poco appariscente, soprattutto se confrontiamo per esempio il nostro Archivio storico diocesano con la più rinomata Biblioteca Capitolare o con la solenne biblioteca del Seminario, che occupano spazi di tutto rispetto e di grande impatto; tuttavia è in corso un importante lavoro di modernizzazione che porterà questo archivio (creato nel 1575 dal vescovo Agostino Valier) in un nuova fase di splendore per la sua vita. I documenti in esso contenuti ci permettono di avere una documentazione straordinariamente ricca relativamente alla storia della Chiesa veronese ed è una vera e propria miniera per gli storici e i ricercatori.
L’opera di rinnovamento non riguarderà, al momento, la struttura dell’edificio – che pure meriterebbe un intervento di riqualificazione –, ma la progressiva digitalizzazione del patrimonio cartaceo e la consultabilità diretta e gratuita da parte di tutti.
Grazie all’impegno del direttore don Guglielmo Bonfante, ora si possono fare ricerche direttamente da casa, comodamente seduti davanti alla propria postazione internet.
Ricordiamo che l’Archivio storico della Curia diocesana di Verona custodisce con cura tutti i documenti che hanno valore storico. In relazione a tali documenti, persegue le seguenti finalità: garantire la custodia e la migliore conservazione nel tempo; provvedere al loro ordinamento sistematico, secondo i criteri della scienza archivistica; favorire la loro fruizione, consultazione e il loro studio.
Formano oggetto dell’Archivio storico diocesano i documenti, cioè scritture (compresi disegni, mappe, medaglie, cartografie) su qualsiasi supporto, che siano depositati presso lo stesso, e che provengano o riguardino la Diocesi, altri enti da essa dipendenti o con essa collegati, o persone fisiche (autorità ecclesiastiche o privati). L’Archivio storico diocesano può, infine, sulla base di appositi accordi, accogliere temporaneamente documenti di altri enti di natura ecclesiale per motivi di tutela, studio, esposizione, ecc..
Tra i documenti presenti e già consultabili, segnaliamo l’elenco dei registri canonici dei sacramenti delle parrocchie del Centro storico di Verona (intra muros); l’Indice della Mensa Vescovile che raccoglie tutti gli atti e le documentazioni relative ai beni ecclesiastici sparsi nel territorio diocesano dal 1145 ai giorni nostri; un catalogo di pergamene e carte antiche; alcune annate di giornali locali tra cui Verona Fedele, Verona del Popolo, Corriere del mattino.
La nostra biblioteca capitolare, con i preziosi codici custoditi, ci consegna documenti dal valore inestimabile. Tra questi, un codice conserva il famoso indovinello veronese che parla degli alba pratalia solcati dal negro semen, l’inchiostro, che trasmette conoscenze, cultura, fatti storici, che generazioni e generazioni a noi precedenti ci hanno trasmesso. L’Archivio storico diocesano insieme agli archivi custoditi in tutte le parrocchie della diocesi sono ricchi di questi alba pratalia che ci permettono di riappropriarci del passato per conoscerci meglio.
Di sicuro interesse la consultazione dei Sermoni del vescovo Barbaro, delle Visite pastorali del vescovo Gradenigo e degli Atti della Cancelleria vescovile del vescovo Valier.
La pubblicazione on line di queste fonti storiche favorisce tanti studiosi ed appassionati di documenti antichi che possono collegarsi da tutto il mondo e si inserisce in un progetto più ampio che riunisce gli archivi diocesani di tutta la regione e che si chiama Ecclesiae Venetae.
Un investimento culturale che coinvolge anche le parrocchie e questa è senza dubbio una notizia importante: si tratta del progetto di inventariazione e di valorizzazione di tutti gli archivi parrocchiali presenti in diocesi finalizzato a conservare e far conoscere una vastissima quantità di materiale storico pervenutoci.
Nell’atto costitutivo dell’Archivio storico della Diocesi di Verona del 15 aprile 1575, il card. Agostino Valier colloca i documenti della cancelleria vescovile in una stanza al piano superiore dell’Episcopio per preservarli e fare in modo che siano facilmente accessibili a tutti. Con questo progetto che si sta avviando – e con la collana on line “Ecclesiae Veronensis Documenta” – non si vuole soltanto collocare in luoghi sicuri questi documenti, ma anche da remoto metterli a disposizione di quanti, studiosi e appassionati, desiderano consultarli e conoscerli – magari i parroci che vogliono approfondire la storia della propria parrocchia –. Il logo che l’archivio storico ha scelto per la nuova collana on line riproduce un’immagine tratta dal fregio della cattedrale di Verona che ha come soggetto la caccia. Questa icona vuole evidenziare la missio che ci sta dando; da una parte andare a caccia dei documenti pervenutici, dall’altra dare ampia risonanza a questi stessi documenti.
Un Archivio storico che non ambisce a raccogliere dentro le sue mura tutti i documenti, ma a metterli in rete valorizzando le competenze o la passione di tanti cultori presenti nel nostro territorio.
Stefano Origano
Nel giro di pochissimo la Diocesi avvierà un imponente progetto di informatizzazione dell’Archivio storico della Curia diocesana (vedi articolo a pag. 10) e di censimento di tutti gli archivi parrocchiali di Verona (380) il cui contenuto verrà poi divulgato on line.
Si parla di migliaia di fondi datati a partire dalla metà del XVI secolo (ma nei depositi della Curia se ne trovano di più antichi) che in buona misura consistono nei registri dei sacramenti e, per un’altra parte, in depositi di vicinie, confraternite e gruppi parrocchiali che nei secoli si sono avvicendati nella vita di paese producendo atti, verbali e contratti di ogni sorta. L’obiettivo è salvaguardare quell’immenso patrimonio di cultura che si cela sotto il campanile e racconta la storia delle nostre chiese e delle nostre comunità. Un tesoro a rischio dispersione, ora che in molte parrocchie non c’è più un sacerdote residente e in ballo c’è il cantiere delle unità pastorali.
“Memoria e trasmissione. Archivi ecclesiastici in rete”, questo il titolo del progetto. La mappatura partirà a giugno e durerà tre anni; all’opera un team di otto archivisti capitanati dal cancelliere vescovile don Francesco Grazian, responsabile del progetto insieme al direttore dell’Archivio storico della Curia don Guglielmo Bonfante, e dall’archivista e responsabile scientifico Matteo Savoldi. Il tutto è possibile grazie a un finanziamento di 145mila euro stanziato dalla Fondazione Cariverona attraverso il bando per la valorizzazione in chiave digitale degli archivi storici, promosso l’anno scorso. I fondi copriranno il censimento dei depositi di 355 parrocchie del Veronese, mentre a spese della Curia verranno inventariati gli altri 25 che non si trovano entro i confini della provincia però di fatto ricadono sotto la giurisdizione della Diocesi scaligera. Parallelamente verrà “riordinato” anche l’Archivio storico della Curia, che in parte è già presente in digitale sul portale Ecclesiae Venetae e ora potrà essere trasferito anche su altri canali, in primis il portale BeWeB promosso dalla Cei (una vetrina digitale che, fra diocesi e istituti culturali ecclesiastici, oggi conta più di cinque milioni di oggetti inventariati) insieme alla scansione di tutte le visite pastorali del vescovo veronese Agostino Valier.
Sono aperte le iscrizioni al primo corso di archivistica ecclesiastica promosso dalla Diocesi di Verona, in collaborazione con la Fondazione Toniolo e il sostegno della Fondazione Cariverona. Esso intende rispondere alla volontà di creare una rete diocesana di persone competenti che siano in grado di prendersi cura in maniera adeguata dell’archivio, mantenendolo ordinato e aggiornandolo con la documentazione corrente. Verranno così approfondite alcune tematiche strettamente legate agli archivi parrocchiali e in particolare saranno forniti solidi contenuti circa la nascita e lo sviluppo delle parrocchie e degli enti che nel tempo hanno gravitato attorno ad esse. Verranno inoltre illustrate le tipologie di documenti che si possono riscontrare all’interno della multiforme documentazione degli archivi parrocchiali. Il corso, dal titolo “L’archivio parrocchiale tra storia e documenti”, inizierà il 7 aprile, si svilupperà in 6 appuntamenti (14 e 21 aprile, 12, 19 e 26 maggio) ed è rivolto ad archivisti, volontari o semplici appassionati che desiderano approfondire la conoscenza di questo interessante settore; è completamente gratuito e si svolge il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17 presso l’auditorium della Fondazione Toniolo in via Seminario 8. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Sono ammessi al massimo 50 partecipanti. Il programma è consultabile sul sito www.diocesiverona.it nel link dedicato, dove si trova anche il format per procedere all’iscrizione da effettuare entro il 29 marzo; oppure si può mandare una e-mail a progettoarchivi@diocesivr.it o chiamare l’Archivio storico della Curia tel. 045.597368.
Laura Perina
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