Suor Edvige Zivelonghi diventa venerabile
Sabato scorso papa Francesco, ricevendo in udienza il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha autorizzato il dicastero a pubblicare alcuni decreti, tra cui quello sull'eroicità delle virtù della veronese Maria Edvige Zivelonghi, religiosa delle Figlie di Gesù, che così diventa venerabile.
Sabato 19 maggio papa Francesco, ricevendo in udienza il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha autorizzato il dicastero a promulgare i decreti riguardanti le virtù eroiche di dodici Servi di Dio, tra i quali la veronese suor Maria Edvige Zivelonghi, figlia di Gesù che così diventa venerabile.
Nasce, con la gemella Angela, il 26 aprile 1919 a Gorgusello di Breonio, ultime dei nove figli di Francesco e Maria Zivelonghi. L’ambiente familiare, permeato di affetto e ricco di fede convinta e profonda, contribuisce alla crescita equilibrata di Edvige che diventa una ragazzina vivace, aperta al bene e al bello, desiderosa di amare il Signore e di impegnarsi nella vita cristiana. Riesce bene nello studio e nel 1941 consegue il diploma di maestra. Il 27 febbraio 1942 entra tra le Figlie di Gesù e nel settembre dello stesso anno comincia il noviziato, pronunciando i voti religiosi il 14 settembre 1944.
Si dona ai piccoli della scuola elementare, fino a quando nel 1946 l’insorgere della tubercolosi richiede il ricovero nel Sanatorio della Grola a Sant’Ambrogio di Valpolicella. Le resta poco tempo da vivere, e lo trascorre in forte tensione spirituale. Il 18 marzo 1949 chiude la sua esistenza terrena.
Come mai oggi la Chiesa la riconosce venerabile? Cos’ha da dire alla nostra società una figura che è vissuta ai margini, fuori da ogni ribalta? Suor Maria Edvige è la santa della gioia, dello slancio, non delle mezze misure. Anche a costo di apparire esagerata, non ha mai barattato la totalità del suo sì all’amore con altre lusinghe.
Edvige ha vissuto intensamente la sua breve esistenza nell’amore a Gesù e ai fratelli, scegliendo Maria come guida sicura per il suo cammino di santità: «Imparai a vivere in compagnia della mia buona Madre e trovai tutto, trovai cioè il mezzo di far sempre sorridere Gesù».
Ella ha percorso la via regale delle beatitudini, con gioia e piena disponibilità alla volontà del Padre, accettando tutto dalle sue mani per la sua gloria e l’avvento del Regno. Afferma: «L’abbandono alla Volontà di Dio è la via sulla quale trovai sempre tanta pace perché soddisfaceva i miei grandi desideri di santità, desideri che non ero mai riuscita a sfamare».
Dalla nostra venerabile sorella Maria Edvige accogliamo l’invito alla gioia: «Allegri, santi allegri ci vuole la Chiesa: allegri per la pace della coscienza, per il fuoco d'amore che brucia nel cuore, per la gioia di soffrire per il Signore».
La causa di beatificazione
Il percorso per arrivare a questa significativa tappa del cammino verso la canonizzazione, è così scandito: il 16 settembre 2003 si apre il processo diocesano, che sarà chiuso il 14 settembre 2004, nel 60° anniversario della professione religiosa di suor Maria Edvige. La validità giuridica dell’Inchiesta diocesana è stata riconosciuta dalla Congregazione delle cause dei santi con decreto del 29 aprile 2005. Suor Maria Silvana Brentegani, postulatrice della causa, ha preparato la Positio, consegnata nel 2009.
Il 16 gennaio 2018, i Consultori teologi si esprimono con voto unanimemente positivo alla domanda se la Serva di Dio abbia esercitato le virtù in grado eroico. Il 15 maggio 2018 sono i cardinali e i vescovi nella sessione ordinaria, presieduta dal Prefetto della Congregazione, il card. Angelo Amato, a riconoscere all’unanimità che Suor Maria Edvige ha vissuto in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse. Infine il Santo Padre, nell’udienza concessa al card. Amato sabato scorso, ha autorizzato la promulgazione del Decreto riguardante appunto le virtù eroiche della nostra Sorella.
Ora un miracolo ottenuto per sua intercessione aprirebbe le porte alla beatificazione.
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