Papa Francesco ha dichiarato venerabile padre Ignazio Beschin
Un altro veronese verso gli onori dell’altare. Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù, facendo diventare venerabile padre Ignazio Beschin. Il frate minore si aggiunge alla schiera di quei veronesi che sono stati oggetto di decreti firmati da questo Papa, come il vescovo Giuseppe Carraro, madre Teodora Campostrini, suor Maria Giuseppa Scandola, don Giuseppe Girelli, Elena Da Persico, don Antonio Provolo e don Nicola Mazza...
Un altro veronese verso gli onori dell’altare. Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù, facendo diventare venerabile padre Ignazio Beschin. Il frate minore si aggiunge alla schiera di quei veronesi che sono stati oggetto di decreti firmati da questo Papa, come il vescovo Giuseppe Carraro, madre Teodora Campostrini, suor Maria Giuseppa Scandola, don Giuseppe Girelli, Elena Da Persico, don Antonio Provolo e don Nicola Mazza.
Nato il 26 agosto 1880 a San Giovanni Ilarione (diocesi di Vicenza), padre Ignazio Beschin, al secolo Giuseppe, sacerdote dell’ordine dei Frati Minori, entrò tredicenne nel Collegio Serafico di Chiampo, vestì il saio francescano nel 1895. Pronunciati i voti solenni nel 1902, fu ordinato sacerdote l’anno successivo. Benché fosse molto giovane era stimato non solo per la sua competenza come docente di Morale e di Diritto, ma anche per le sue doti spirituali: pio, umile, obbediente, prudente e zelante nell’offrire esempi di grande carità a chiunque fosse bisognoso di aiuto e consolazione. Con l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra mondiale, padre Ignazio entrò nell’esercito, sezione di sanità, come molti altri sacerdoti.
Durante i mesi del suo servizio militare si prestò soprattutto ad aiutare i parroci dei luoghi dove operavano i suoi commilitoni, confortare i confratelli chiamati alle armi, i soldati lontani da casa. In tutti loro cercava di vedere l’immagine di Gesù sofferente e crocifisso.
Padre Ignazio Beschin fu chiamato a ricoprire vari incarichi di responsabilità: professore di Diritto canonico e di Teologia morale all’Antonianum di Roma, Ministro provinciale della Provincia Veneta dal 1937 al 1943, vicepostulatore delle cause dei santi dei frati minori, Visitatore apostolico e presidente dei penitenzieri nella basilica lateranense. Spese le sue energie anche nella formazione teologica e direzione spirituale dei giovani frati. Vero maestro di spirito, viene ricordato come un’infaticabile guida spirituale di molti terziari francescani e molti fedeli.
La sua ultima fatica, legata alla causa del venerabile Bernardino da Portogruaro, lo condusse alla morte, avvenuta a Chiampo il 29 ottobre 1952.
Il processo per la sua beatificazione, dopo il nulla osta da parte della Santa Sede, iniziò nel 1980. Nel 1992 venne convalidata l’inchiesta diocesana mentre la Positio super virtutibus era stata consegnata a Roma nel 1993.
Sono due i frati minori nati nella nostra provincia per cui sono stati avviati i processi per la beatificazione: padre Ignazio Beschin e padre Clemente Gatti, arrestato e processato dai militari di Bucarest nel cosiddetto “Processo di un gruppo di spie, traditori e cospiratori, al servizio del Vaticano”.