Nella chiesa della Madonna della Neve, a Colà, c'è un nuovo ambone
di REDAZIONE
Raffigura il seminatore che sparge a piene mani il buon seme
di REDAZIONE
Il seminatore che sparge a piene mani il buon seme. È questa l’immagine, tratta dal cap. 13 del Vangelo secondo Matteo, che ha ispirato l’architetto e scultore veronese Raffaele Bonente nel progettare l’icona in bronzo posizionata sul nuovo ambone della chiesa della Madonna della Neve, l’edificio di culto più antico di Colà.
Questo prezioso manufatto che va a impreziosire ancora di più la chiesa mariana alla quale tutti i colatini sono affezionati, è stato inaugurato proprio il giorno della Madonna della Neve, ovvero sabato 5 agosto, durante la Messa delle 10.30 presieduta da mons. Giuseppe Zenti, Vescovo emerito di Verona, e concelebrata dai sacerdoti che hanno svolto il ministero nella parrocchia di Colà.
«La commissione del nuovo ambone è stata affidata alla Falegnameria Montagnoli, la stessa che due anni fa ha realizzato in legno d’ulivo il bell’altare della chiesa. E anche l’icona del Seminatore ha le medesime dimensioni e la stessa forma di quella ben più antica che è stata incastonata nell’altare», spiega il parroco don Enrico de’ Stefani.
«I documenti sulla liturgia, tra cui la costituzione Sacrosanctum Concilium, affermano che tanto l’altare è il centro dell’edificio liturgico, verso cui l’attenzione deve spontaneamente indirizzarsi, quanto l’ambone deve essere un luogo adatto, da cui proclamare la parola di Dio, avvolgente, che ricordi la forma di un angelo, le creature che hanno rivelato e anticipato all’umanità i misteri più alti di Dio. Per questo, molti liturgisti chiamano l’ambone il “secondo altare” e ricordano che per sottolineare la connessione tra parola di Dio ed Eucarestia, ambone e altare devono avere lo stesso stile ed essere costruiti con gli stessi materiali», continua don de’ Stefani, il quale conclude augurandosi che «ancora oggi la parola di Dio proclamata in questa chiesa e in ogni celebrazione trovi terreno fertile in tutti i nostri cuori e porti frutto abbondante».
Lo scultore Raffaele Bonente da quasi cinquant’anni realizza opere di arte sacra; tra le altre, le statue delle stazioni della Via Crucis che segnano il cammino verso il santuario Madonna della Corona, scendendo da Spiazzi, così come i gruppi angelici e la corona di spine che adornano la statua della Pietà nello stesso santuario.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento