Don Elia Aldegheri, il prete più giovane della diocesi
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei 7 nuovi sacerdoti ordinati dal vescovo Giuseppe Zenti il 22 maggio 2021
di DON ELIA ALDEGHERI
Sono don Elia Aldegheri, ho 24 anni e vengo dalla parrocchia di Cellore d’Illasi. È una terra veramente ricca di vocazioni: non si contano i tanti preti, religiosi e consacrati che Cellore ha dato alla Chiesa. Spero e prego tanto che lo sia ancora, in futuro! Faccio parte di quello sparuto gruppetto di seminaristi che provengono dal Seminario minore: sono entrato in prima media. Già nei primi anni sentivo dentro di me un’attrazione particolare per la vita sacerdotale, ma poi con la crescita un po’ è passata in secondo piano, per rispuntare negli ultimi anni del liceo, quando nel mio cammino di discernimento si è fatta più chiara in me la consapevolezza che quell’intuizione iniziale era la strada che dovevo intraprendere, anche se poi i sogni per la mia vita erano altri. Sentivo che lì il Signore mi chiamava. Ora, riguardando indietro a questo inizio, vedo chiaramente che il Signore ha un modo tutto suo di rendersi presente nella nostra vita, ed è unico e speciale. Dopo il Seminario minore, ho quindi proseguito il mio cammino al Maggiore: nella preghiera, nello studio, nel confronto con gli educatori ho intuito sempre più che questo il Signore mi chiedeva: dire il mio sì a Lui con tanta fiducia e tanto abbandono.
All’aurora del ministero presbiterale, sono tanti i sentimenti e le emozioni che mi attraversano, certamente tanta gioia e felicità ma allo stesso tempo un po’ di trepidazione e direi anche di sano timore. Quello del presbiterato è un dono grande, così grande che si potrà capirlo solo con il tempo, vivendolo là dove sarà chiesto il nostro servizio. Questo è anche il momento per ringraziare tante persone che mi sono state vicine in questi lunghi e belli anni di Seminario: i miei genitori in primis. Essendo figlio unico, so di averli fatti soffrire non poco per questa mia scelta, ma sono felice perché mi sono sempre stati accanto in ogni mia scelta, con tanto coraggio, e mi hanno lasciato molto libero. Anche per loro è stato un bel cammino di crescita nella fede.
Ringrazio i tanti preti che ho avuto come educatori in Seminario, i miei parroci di origine e di servizio. E i tanti amici che mi sono stati accanto! Sono grato alla parrocchia di Lugagnano, in cui ho svolto il servizio diaconale, che per me è diventata una seconda casa: è stata un’esperienza importante per il mio futuro. Leggendo la vita di un prete santo, il Curato d’Ars, mi sono rimaste impresse queste sue parole: “Nell’anima unita a Dio è sempre primavera”. È l’augurio che faccio a me e ai fratelli nel cammino verso il presbiterato.
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