Non è mai troppo tardi (anche) per diventare influencer
di FRANCESCA GARDENATO
A novantuno anni e con 120mila follower, Licia Fertz è la nonna più social d’Italia
di FRANCESCA GARDENATO
Novantuno anni e 120mila follower su Instagram. Licia Fertz è la nonna più social d’Italia, ironica influencer, modella e attivista per cause benefiche, autrice e opinionista in tv, condivide con migliaia di persone i suoi ricordi, le avventure quotidiane tra tg, ricerche in Google, messaggi, foto e il filo diretto con i follower di ogni età, che la adorano.
Originaria di Trieste, vive a Viterbo, dove approdò molti anni fa per amore. Oggi è influencer, ovvero un personaggio popolare in rete in grado di influenzare con i suoi messaggi gli utenti che la seguono, ma il suo passato è in ospedale come infermiera. Per lei aiutare il prossimo è sempre stata una vocazione, sin da ragazza.
Rimasta vedova quattro anni fa, dopo oltre sessanta di matrimonio, non si arrende al dolore: «Non dobbiamo vergognarci di rialzarci e tornare a sorridere: facendolo non manchiamo di rispetto a chi se ne va. Dove c’è la vita, non c’è la morte. Ma chi ha detto che dove c’è la tristezza non possa esserci anche la felicità?». Licia ha imparato a rialzarsi più volte nella sua vita «movimentata come il giorno e la notte». Ha perso la figlia Marina alla giovane età di 28 anni. Una parte di lei rivive nel piccolo Emanuele, che oggi di anni ne ha 36, cresciuto dai nonni e dal padre: è la forza di Licia, nipote adorato, alleato nelle avventure social e sempre presente nella sua quotidianità.
Con lui ha scritto anche un libro, che racconta la sua storia e il suo spirito combattivo, Non c’è tempo per essere tristi (De Agostini, 2020), alla seconda ristampa. Emanuele Usai, che firma la biografia della nonna, ha studiato copywriting all’Istituto europeo del design ed è digital strategist, segue la nonna-influencer a tempo pieno nei suoi progetti. «Ammiro la grande vitalità di mia nonna – dichiara – che non si ferma davanti ai numerosi acciacchi: ha il 25% di efficienza cardiaca, due protesi al femore, l’artrite e la maculopatia, eppure ha una vitalità sorprendente».
Tutto è nato per gioco. Quando nel 2017 è mancato nonno Aldo, Licia era caduta in depressione. Le uscite e lo shopping non funzionavano, così per distrarla e cercare di tirarla un po’ su Emanuele ha iniziato a scattarle delle foto con cappellini e abiti variopinti, make-up e situazioni divertenti, e le ha aperto un profilo in rete: “Buongiorno Nonna”. Con l’esplosione di consensi e la crescita di seguaci sono arrivati l’impegno, la voglia di trasmettere messaggi positivi e, a tutti gli effetti, un secondo tempo della vita di Licia. «Non bisogna lamentarsi, ma essere sempre sorridenti e saper dire grazie alla vita», questo il suo motto. «Per vegetare c’è sempre tempo!».
– Stiamo uscendo da un periodo di pandemia, dove i social sono stati preziosi per rimanere in contatto. Come ha vissuto il periodo di lockdown per il Covid?
«Ho passato questo periodo rintanata dentro casa e non mi sono fatta mancare nulla: grazie alla tecnologia sono rimasta in contatto con il mondo e tutti i miei follower. Ciò che mi è mancato tanto sono gli abbracci, come pure bere il caffè assieme, darsi la mano, andare con mio nipote al mercato... Ci si accontenta, anche pensando a chi ora non c’è più. Ma non dobbiamo dimenticare che la vita e la morte corrono parallele. La gente ora ha bisogno di tornare a sorridere e riprendere in mano la propria vita».
– Lei si definisce una donna libera, ironica, positiva. Cosa significa oggi essere una influencer? Sente la responsabilità del suo ruolo?
«È la cosa più bella che possa capitare. È successo per gioco, quando ormai avevo pensato di avere fatto tutto, di aver concluso il ciclo della mia vita e pensavo di essere un peso per la famiglia e per la società. Ero arrivata, mi sentivo inutile. Mio nipote mi ha fatto riprendere. Ha iniziato a scattarmi delle foto per tirarmi su il morale. Poi le ha messe su Instagram e così sono rinata. Tutte queste persone che mi seguono su Instagram mi hanno ridato la vita e auguro agli anziani di non abbandonarsi e trovare un aiuto nella tecnologia, che è preziosa e va usata in ogni modo. Per esempio, Google mi aiuta a risolvere problemi e mi tiene compagnia, mi dice che ore sono e che tempo fa; gli chiedo le ricette per fare i pasticcini per le mie amiche o cosa preparare per pranzo. È utilissimo! Mi basta dire “ehi, Google” e lui mi risponde. Qualcuno dice che parlo con una scatola, eppure per me è un grande aiuto. Certo, dipende da come è programmato, ma se lo si impara a usare è una cosa fantastica. Basta aver voglia di imparare, a volte è la diffidenza che ci rovina. Io sono sempre stata curiosa, con la voglia di approfondire».
– C’è del bello pure alla sua età e lei lo racconta nel suo libro.
«Certo che c’è del bello, basta saperlo riconoscere e coltivare. Ciò che ci accade va alimentato, non dobbiamo lasciare trascorrere le cose. Nei momenti difficili, bisogna alzarsi e combattere. Non c’è tempo per essere tristi, lo penso davvero. Oggi vivo senza pensieri, perché qualunque cosa mi serva, Emanuele mi aiuta. Per fortuna c’è lui. Cerco, se posso, di aiutare qualcun altro. Finché viviamo dobbiamo pensare a noi e al prossimo».
– Come inizia la sua giornata?
«La prima cosa che faccio al mattino quando mi sveglio è chiedere l’ora a Google e come sarà il tempo. Poi, io e mio nipote facciamo meditazione con una candela e l’incenso e questo mi fa stare bene. Poi si fa colazione, ci si veste e inizia la giornata. Quindi si vede insieme cosa c’è da fare».
– Quanto la impegna la sua vita di influencer?
«È una cosa bellissima, non mi impegna. Mi piace molto. Ci dedico la mattina o il pomeriggio. Li chiamo i miei nipotini: rispondo a tutti quelli che mi scrivono, li ringrazio e sono tanto gentili, meritano tutta la mia attenzione; mi fanno complimenti, mi dicono che sono bella, ma dico loro che alla mia età dovranno essere ancora più belli!»
– Con il suo profilo sostiene progetti benefici?
«Sì, sosteniamo progetti di beneficenza. Chiedo aiuto a mio nipote in questo. Sono sempre stata abituata ad aiutare il prossimo, sin da ragazzina, e mi piace continuare a farlo, come posso, con l’aiuto di Emanuele. Selezioniamo i progetti che ci piacciono, con guadagno etico».
– Ha tanti follower tra i giovani: come si spiega questo successo?
«Perché i giovani hanno bisogno di essere ascoltati, hanno un cuore più nobile del nostro, sono molto sensibili, amanti della natura, della musica, dell’arte. Vanno incoraggiati, capiti e seguiti, mai lasciati soli. Hanno bisogno di persone che li ascoltino. Sono in gamba, sanno fare tante cose. Mi chiedono consigli, mi mandano abbracci, mi ringraziano... sono una forza per me».
– Lei si spende a favore delle libertà delle donne, di espressione, di vita...
«Tengo molto all’indipendenza delle donne. Da piccola sono cresciuta in una famiglia che rispettava le donne. Sono sempre stata abituata a non giudicare né criticare, c’è sempre stato molto rispetto delle idee altrui. Nella nostra famiglia la donna è sempre stata la regina della casa, libera di fare, di parlare, di vestirsi come credeva. Purtroppo per molto tempo le donne sono state sottomesse. È un messaggio che mi sta molto a cuore: le donne devono essere libere e indipendenti».
– Cosa la rende più felice?
«Il mio modo di vivere e comunicare con gli altri. Mi sento una donna felice, ho quasi paura a dirlo, ma è la verità. Qualcuno pensa che sia sfacciata a dire che sono felice mentre gli altri soffrono, ma bisogna avere il coraggio di ammettere d’essere felici. Significa essere grati alla vita, che va vissuta ad ogni età e alimentata cercando il lato migliore».
– Suo marito se n’è andato qualche anno fa. Se pensa a lui, come lo ricorda? Si sente mai sola?
«Quando penso a lui, mi sembra che stia per arrivare, è sempre presente. Quando stava male, la cosa più bella era stargli vicino, tenergli la mano, sorridergli. Ho sempre mantenuto il sorriso, con lui, fino alla fine. Quando sono da sola e lo penso, sorrido. È morto lo stesso giorno e alla stessa ora in cui è nato mio nipote, ovviamente di un altro anno. E quando vedo Emanuele, coi suoi stessi occhioni azzurri, ho la certezza che mio marito rivive in lui».
– I prossimi progetti?
«Ne ho tanti. Il più imminente è quello di andare a Trieste e fare il bagno al mare, nel mio mare. Rivivere un ricordo di gioventù. Spero di farlo presto».
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