Verona città a rischio chiusura
di REDAZIONE
Visitatori azzerati, settori in sofferenza: Il lockdown silenzioso di una città che deve riprogrammarsi
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Alberghi chiusi o vuoti; ristoranti e bar senza turisti, che latitano pure nei musei, sui bus e taxi, soprattutto dentro i negozi cittadini. Se sul lago di Garda la bassa stagione ha un po’ messo in letargo le strutture di accoglienza, in attesa dell’auspicata ripresa primaverile, in città si parla di un “lockdown silenzioso”: si chiude, si riducono le aperture, si mette il personale in ferie, si attendono ristori che ora mancano da parte dello Stato. I saldi stagionali si stanno rivelando un flop, il giro di vite sui Green pass non aiuterà di certo il commercio, il caro bollette si sta facendo sentire per tutti in un momento di scarni fatturati. Gli addetti al settore sperano in una ripresa primaverile spinta dal calo dei contagi («ma evitiamo di continuare a drammatizzare!»), in una migliore programmazione dei vari eventi, in un Vinitaly che sia veramente di traino per una città che sui servizi e il turismo basa i tre quarti della propria economia. Ecco: il Vinitaly dovrà esserci, nessuno può permettersi una terza edizione saltata di fila, a cominciare dalla Fiera per passare all’aeroporto, agli alberghi, alla ristorazione, alle botteghe...
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