Quaderni accoglie in parrocchia un gruppo di giovani afghani
di FRANCESCO OLIBONI
Mobilitazione nella frazione villafranchese per sostenere e integrare 6 ragazzi
di FRANCESCO OLIBONI
“Liberi di partire, liberi di restare”: con questo titolo la parrocchia di Quaderni e l’Unità pastorale di Villafranca hanno organizzato un evento formativo e informativo – in cui era presente un’ottantina di persone – sui temi richiedenti asilo, accoglienze da parte di Caritas Verona e il prossimo arrivo proprio a Quaderni di un piccolo gruppo di giovani afghani (sei ragazzi dall’età compresa tra i 18 e i 28 anni) attraverso un Corridoio umanitario di Caritas italiana. Presente all’incontro il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili: «Desidero ringraziare i volontari della parrocchia per aver deciso di partire con questa iniziativa di accoglienza. È davvero importante che ci siano nella nostra diocesi delle comunità accoglienti come Quaderni. Quando sono arrivato a Verona un anno fa mi sono proprio reso conto di quanto questa splendida sensibilità sia imperniata nella terra veronese».
Accanto al Vescovo gli fa eco Marco Zampese, direttore del Samaritano di Caritas Verona: «Questo territorio è veramente ricco di esempi di solidarietà e volontariato, soprattutto legati alla nostra Caritas. Ci sono esempi di accoglienza e di apertura positivi grazie alle parrocchie: dall’emporio della solidarietà di Villafranca, fino alla parrocchia di Valeggio con gli alloggi per famiglie nel bisogno e l’accoglienza di rifugiati nella frazione di Campazzo; da Tormine dove in canonica vivono alcuni senza dimora, alla collaborazione con le pubbliche amministrazioni della zona che ha portato alla creazione di un centro diurno per la grave marginalità, con monitoraggio delle persone che vivono in strada, proprio a Villafranca. Caritas funziona perché ci sono territori, comunità, partner, amici con cui collaborare e grazie ai quali possiamo anche stimolare l’ente pubblico in un percorso dove i protagonisti sono sempre le persone più fragili della nostra società».
Davanti alla partecipe comunità di Quaderni di Villafranca, Gianni Tomelleri, responsabile del progetto richiedenti asilo e rifugiati per Caritas Verona, ha presentato un report riassuntivo sul mondo dell’immigrazione a livello globale, italiano e veronese, con numeri statistici che dimostrano come non sia un’emergenza o una piaga della società, anzi facendo vedere come in Italia oggi le persone che emigrano verso l’estero siano nello stesso numero di chi invece arriva in Italia. Queste le parole di Tomelleri: «Come Caritas abbiamo sempre puntato sulle micro-accoglienze, sulla collaborazione con le parrocchie, sull’integrazione nei territori. Già 44 in otto anni sono state le parrocchie che hanno accolto richiedenti asilo e Quaderni è una di queste, con una famiglia arrivata a fine 2020 e oggi residente in Francia, e con i sei ragazzi afghani in arrivo ai primi di dicembre attraverso il Corridoio umanitario. Caritas punta all’integrazione, ma anche all’aiuto concreto di queste persone che arrivano da situazioni difficili e si affianca alle parrocchie per incentivarle a vivere in modo concreto il Vangelo».
Tomelleri ha continuato nel ringraziare Quaderni e le altre comunità che accolgono in tutta la diocesi, mettendosi a servizio e impegnandosi per la libertà delle persone accolte: «Siamo compagni di viaggio – continua il referente di Caritas veronese –, stiamo al loro fianco e li accompagniamo in un pezzettino del loro percorso di vita». Chi sono questi sei ragazzi afghani che arriveranno a giorni a Quaderni? Conclude Tomelleri: «Sono ragazzi fuggiti dal regime talebano e oggi rifugiati in una città del Pakistan. Purtroppo, i talebani stanno allargando il loro potere anche al di fuori del confine afghano e stanno entrando prepotentemente anche in Pakistan, dove questi giovani non sono più al sicuro. Stiamo aspettando il Corridoio umanitario di Caritas italiana proprio per loro e probabilmente sarà l’ultimo che Caritas riuscirà a far partire da quella zona proprio a causa di questi rapporti che stanno tessendo i talebani in quella zona. Il mondo è pieno di conflitti e guerre che non conosciamo, che non ci vengono raccontate. Quaderni prima di questi ragazzi ha accolto persone dello Yemen, dove c’è una guerra in atto da quasi dieci anni. Ma chi ne parla in Italia? Ci sono situazioni nel mondo che non conosciamo: pensiamo ad esempio agli iracheni cristiani che stanno fuggendo dalle loro case da perseguitati per motivi religiosi. Tutte storie che sono difficili da capire, ma che nascondono alle loro spalle situazioni di fragilità, paura, rischio inimmaginabili».
La serata si è conclusa con la testimonianza di un ragazzo africano accolto dal Samaritano a Campazzo di Valeggio sul Mincio e con il saluto del parroco di Quaderni, don Alessandro Valbusa, felice per questa nuova accoglienza, perché «accogliere chi arriva da situazioni di grave difficoltà è mettere in pratica le parole del Vangelo. Come comunità non siamo chiamati a fare miracoli, ma a fare la nostra parte!».
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