Ospizio Italia
Un giorno, tra pochi anni, chi ci governerà sarà giocoforza obbligato a cambiare totalmente rotta alla spesa pubblica
Sostenere economicamente le famiglie che fanno figli non determina automaticamente una crescita della demografia, ma certo non l’ostacola. L’Italia è uno dei Paesi in Europa occidentale che meno aiuta le famiglie con prole: gli assegni familiari sono ridicoli e s’interrompono dopo un certo reddito; i bonus bebè valgono poco o niente, tra l’altro vanno e vengono a seconda dei governi; le strutture per l’infanzia sono carenti pure al Nord, nella parte più ricca e organizzata del Paese. E via così.
Parliamoci chiaro: non fare più figli è una questione culturale. È ormai statisticamente assodato che l’aumentare del benessere fa diminuire il tasso di nascite. Per molte ragioni che oltretutto differiscono società per società, territorio per territorio. Certo: se i pochi che fanno figli poi li punisci con zero aiuto e una fiscalità a misura di single, non puoi stupirti se l’Italia è uno dei due-tre Paesi più sterili al mondo.
In compenso, è uno dei più generosi nei confronti degli anziani e dei sistemi previdenziali. Spende una cifra per pensioni colossale rispetto a quanto dedica per i minori. Che sono il futuro anche per chi è in pensione. Una miopia che pagheremo cara, se non impostiamo già da ora un deciso cambio di rotta.
Ma questo ci rasserena. Lasciamo stare il piccolo bonus o l’assegnino familiare. Si sappia con chiarezza che un giorno, tra pochi anni, chi ci governerà sarà giocoforza obbligato a cambiare totalmente rotta alla spesa pubblica. Che, da allora in poi, finanzierà pesantemente le madri che avranno figli. Le stipendierà, le coccolerà, garantirà loro ogni grazia. Perché i figli diventeranno preziosissimi in un’Italia da 45 milioni di residenti (un quarto in meno degli attuali), la metà dei quali sopra i 50 anni.
Una profezia dal sapore utopistico? Per niente. Già ora in diversi Paesi europei si stanno allargando le maglie della finanza pubblica a favore della demografia. Un ospizio non è una società con un grande futuro: dopo l’inverno demografico di questi ultimi decenni, giocoforza subentrerà una primavera molto favorita dalla politica e dai governanti. E senza lavoratori, l’ospizio va in crisi.
Purtroppo si arriverà all’ora o mai più, quando invece già dagli anni Otttanta occorreva rimediare e i segnali c’erano tutti. Un famoso sociologo italiano ha recentemente raccontato che una grossa multinazionale trent’anni fa doveva orientare gli investimenti in Italia o sull’infanzia o sul biologico. Lo consultò. Il consiglio dato fu chiaro e immediato. Oggi quell’azienda ringrazia intensamente per gli ottimi fatturati che sta facendo sul settore biologico…
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