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Un giorno, tra pochi anni, chi ci governerà sarà giocoforza obbligato a cambiare totalmente rotta alla spesa pubblica

Parole chiave: Famiglie (15), Economia (128), Anziani (38), Invecchiamento (4)
Bambina di spalle tenuta per mano dai genitori

Sostenere economicamente le famiglie che fanno figli non determina automaticamente una crescita della demografia, ma certo non l’ostacola. L’Italia è uno dei Paesi in Europa occidentale che meno aiuta le famiglie con prole: gli assegni familiari sono ridicoli e s’interrompono dopo un certo reddito; i bonus bebè valgono poco o niente, tra l’altro vanno e vengono a seconda dei governi; le strutture per l’infanzia sono carenti pure al Nord, nella parte più ricca e organizzata del Paese. E via così.
Parliamoci chiaro: non fare più figli è una questione culturale. È ormai statisticamente assodato che l’aumentare del benessere fa diminuire il tasso di nascite. Per molte ragioni che oltretutto differiscono società per società, territorio per territorio. Certo: se i pochi che fanno figli poi li punisci con zero aiuto e una fiscalità a misura di single, non puoi stupirti se l’Italia è uno dei due-tre Paesi più sterili al mondo.
In compenso, è uno dei più generosi nei confronti degli anziani e dei sistemi previdenziali. Spende una cifra per pensioni colossale rispetto a quanto dedica per i minori. Che sono il futuro anche per chi è in pensione. Una miopia che pagheremo cara, se non impostiamo già da ora un deciso cambio di rotta.
Ma questo ci rasserena. Lasciamo stare il piccolo bonus o l’assegnino familiare. Si sappia con chiarezza che un giorno, tra pochi anni, chi ci governerà sarà giocoforza obbligato a cambiare totalmente rotta alla spesa pubblica. Che, da allora in poi, finanzierà pesantemente le madri che avranno figli. Le stipendierà, le coccolerà, garantirà loro ogni grazia. Perché i figli diventeranno preziosissimi in un’Italia da 45 milioni di residenti (un quarto in meno degli attuali), la metà dei quali sopra i 50 anni.
Una profezia dal sapore utopistico? Per niente. Già ora in diversi Paesi europei si stanno allargando le maglie della finanza pubblica a favore della demografia. Un ospizio non è una società con un grande futuro: dopo l’inverno demografico di questi ultimi decenni, giocoforza subentrerà una primavera molto favorita dalla politica e dai governanti. E senza lavoratori, l’ospizio va in crisi.
Purtroppo si arriverà all’ora o mai più, quando invece già dagli anni Otttanta occorreva rimediare e i segnali c’erano tutti. Un famoso sociologo italiano ha recentemente raccontato che una grossa multinazionale trent’anni fa doveva orientare gli investimenti in Italia o sull’infanzia o sul biologico. Lo consultò. Il consiglio dato fu chiaro e immediato. Oggi quell’azienda ringrazia intensamente per gli ottimi fatturati che sta facendo sul settore biologico…

Fonte: Sir
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