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Niente di meglio che un buon libro...

Sotto l'ombrellone, in montagna, sul divano: la lettura è un'ottima compagnia, specie durante l'estate. Ma come se la passa il mercato editoriale italiano? Ne abbiamo parlato con Paolo Ambrosini, da due anni presidente nazionale di Ali (Associazione librai italiani)

Parole chiave: Tempo Libero (3), Lettura (4), Libri (38), Cultura (30), Estate (33), Vacanze (10)
Niente di meglio che un buon libro...

Vacanze e lettura: un'accoppiata che non va mai fuori moda. L'estate è il periodo in cui si riescono finalmente a recuperare gli arretrati lasciati decantare sul comodino durante l'anno, o in cui si riscopre il piacere della compagnia di un buon volume. 

Gli italiani però continuano a essere agli ultimi posti in Europa per numero di libri letti pro capite (e anche sul fronte giornali non brilliamo). Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat, il 41% della popolazione ha letto almeno un libro in un anno; chi invece non ha sfogliato nemmeno una pagina indica come motivazioni principali la mancanza di passione per la lettura, il poco tempo libero e la preferenza per altri svaghi. 

«La disaffezione alla lettura non è dovuta a motivazioni economiche, più che altro a fattori culturali: in Italia non si è mai investito con decisione su questo fronte», dice il veronese Paolo Ambrosini, da due anni presidente nazionale di Ali (Associazione librai italiani), l'organizzazione che raduna 350 librerie indipendenti a livello nazionale e un altro migliaio di librai aderenti alle Confcommercio locali. Mentre parla, alla libreria Bonturi di San Bonifacio – che ha ereditato dalla madre e l'anno prossimo compirà 70 anni di attività – c'è un gran viavai di persone, soprattutto mamme in cerca dei libri scolastici per i figli. «Quel che è certo è che non si può più continuare come si è fatto finora, perché non è la strada giusta – dice tra un cliente e l'altro –. Oggi gli editori principali hanno il controllo su tutta la filiera del libro, il mercato è in mano a loro, che vedono il libro come un mero prodotto commerciale». 

La distribuzione, ad esempio, è uno dei nodi critici del sistema: se un testo richiesto non è presente sugli scaffali, il libraio lo ordina. «Peccato che con le vacanze estive di mezzo siamo in grado di farlo avere al cliente solo per la fine di agosto – denuncia Ambrosini –. Il sistema distributivo è rimasto fermo per anni e pure i tentativi di un accordo di servizio che abbiamo proposto sono andati a vuoto. Così facciamo la fortuna di Amazon, che in pochi giorni consegna tutto, ovunque».

La concorrenza dei colossi dell'e-commerce, che possono contare su una logistica schiacciasassi, è un tasto dolente. A questo si aggiunge la possibilità di fare uno sconto del 15% sul titolo di un libro lo stesso giorno in cui esce. «Di recente la Camera ha approvato la proposta di legge sulla promozione della lettura, un provvedimento che deve passare ora all’esame del Senato – informa il presidente –. È una riforma che guardiamo favorevolmente, perché abbassa lo sconto sul prezzo di copertina al massimo del 5%, a tutela delle piccole librerie, e contiene una strategia di promozione della lettura nelle scuole, negli ospedali e nelle carceri, oltre che patti territoriali per l’incremento dei lettori e l'istituzione di una Capitale del libro annuale».  

Dal 2011 al 2016 hanno chiuso 2.038 librerie e cartolibrerie in Italia e ci sono 13 milioni di italiani, soprattutto al sud, senza una libreria nel comune di residenza. Per fortuna esistono le biblioteche… «Ben vengano tutti i luoghi fisici in cui si può divulgare la cultura del libro e creare relazioni sociali: la diffusione della lettura è fondamentale per costruire una società migliore», aggiunge Ambrosini. 

Se è vero che la propensione a leggere si acquisisce prima di tutto in famiglia – tra i ragazzi di 11-14 anni legge l’80% di chi ha madre e padre lettori, mentre solo il 39,8% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori (gli adolescenti restano comunque lettori forti) – è anche vero che ci sarebbero delle leve incentivanti su cui agire. «Il bonus da 500 euro per i neo diciottenni, introdotto dal governo Renzi ha funzionato ma è perfettibile: una soluzione utile che proponiamo da tempo è la detrazione fiscale dei libri per le famiglie con figli a carico, come accade con i farmaci. Ma questo richiede una seria intenzione di investire nel mondo del libro, la prima industria culturale del Paese». 

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