Le speranze del mondo racchiuse in un vaccino

«Credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri». Testimonial d’eccezione, papa Francesco: in una recente intervista ha voluto rinforzare il messaggio che la comunità scientifica non si stanca di ripetere. Perché nel vaccino risiedono le speranze per sconfiggere la pandemia mondiale.
Nel mondo, a diverse velocità, sono iniziate e proseguono le campagne vaccinali contro il Covid-19. Il primo vaccino autorizzato nell’Unione Europea è stato il Comirnaty di Pfizer-Biontech, le cui somministrazioni in Europa sono iniziate il 27 dicembre col “Vaccine day”. Il 6 gennaio è stato autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) il vaccino Moderna, per il quale il via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è del 7 gennaio. Entro fine mese, alla lista potrebbe aggiungersi l’immissione in commercio di quello messo a punto da Astrazeneca e Università di Oxford. Poi ne verranno altri, come il Reithera la cui sperimentazione procede tra l’istituto Spallanzani di Roma e Verona.  
Attenzione puntata sulle quantità: la società biotecnologica tedesca Biontech, associata al colosso americano Pfizer, ha stimato di poter produrre 2 miliardi di dosi entro la fine del 2021. Dai numeri, infatti, dipende il proseguimento della campagna vaccinale che – dopo medici e personale sanitario, oltre a residenti e dipendenti delle case di riposo – sarà estesa alla popolazione, a partire probabilmente dagli ultraottantenni, per sviluppare l’immunità di gregge.
Su tempi e modalità, considerati i limiti della somministrazione e la necessità di trovare luoghi adeguati, non ci sono ancora certezze. Nell’attesa, un punto fermo rimane la corretta informazione, per scansare la serie di paure (e fake news) relative alla sicurezza dei vaccini che stanno avendo effetto virale. Cosa che, certo, non aiuta.