I vaccini anti-Covid ci sono e verranno distribuiti da gennaio
Tra un mese circa vaccinazioni anche in Italia: sono sicure ed efficaci
«Dipendiamo tutti dalle decisioni dell’Ema (European Medicines Agency, ndr) che prevede di liberare il primo vaccino il 29 dicembre, facciamo il tifo perché questo accada e perché il secondo possa essere autorizzato il 12 gennaio. Se questo succederà, il vaccino inizierà ad essere somministrato in tutta Europa nello stesso giorno e realisticamente questo giorno sarà metà gennaio. Facciamo il tifo affinché la campagna vaccinale parta tra il 12 e 15 gennaio e qualche giorno prima sarà un giorno simbolico perché tutti i cittadini d’Europa iniziano a vaccinarsi. Partiremo con 300 punti di somministrazione, a regime saranno 1.500». Parola di Domenico Arcuri, che Giuseppe Conte ha nominato commissario straordinario alla campagna di vaccinazione anti-Covid.
Tocchiamo ferro. Arcuri è uomo carissimo al presidente del Consiglio, che lo ha nominato commissario straordinario praticamente a tutto. Non sempre con esiti felicissimi (reperimento mascherine, banchi a rotelle...). Ma il vaccino c’è, è già stato somministrato in Gran Bretagna, lo sarà a breve in Canada e poi negli Stati Uniti, insomma in tempi incredibilmente rapidi le grandi case farmaceutiche sono riuscite a produrre un antidoto al Covid.
È sicuro. È stato testato dagli enti nazionali regolatori dell’efficacia dei farmaci, la Mhra britannica e la Fda americana. Quest’ultima ha messo tutti i suoi dati in piazza, per fare chiarezza. In sintesi: i vaccini prodotti da Pfizer e BioNTech (e quello creato da Moderna è del tutto simile) sono estremamente efficaci e non hanno conseguenze negative. Sono validi e sicuri: sappiamo con certezza, viste le decine di migliaia di volontari da cui provengono questi dati, che il vaccino non provoca effetti avversi gravi di tipo acuto. E prima che sia somministrato in Europa, dovrà avere il via libera pure dell’Ema.
Sicuro e appunto efficace: a quattro mesi dalla somministrazione della seconda dose, il livello degli anticorpi neutralizzanti è ancora molto alto, quasi al massimo raggiunto, su tutti i pazienti caratterizzati. Ciò vuol dire che per un po’ staremo al sicuro, è certo che protegge dalla malattia sintomatica. Non lo farà per sempre, come nessun vaccino influenzale riesce a proteggerci per sempre dall’influenza. Vedremo.
Se ci protegge individualmente, bisogna però che protegga pure l’intera società, come fanno gli altri vaccini “storici”. E questo dipenderà da quante persone se lo faranno iniettare. Purtroppo pare che non siano pochi quelli che preferiscono prendersi il Covid piuttosto che il vaccino anti-Covid. E questo impedirebbe la cosiddetta immunità di gregge. Come fare dunque per far superare ritrosie immotivate ma soprattutto dannose per tutti? Un obbligo vaccinale?
Rimane la realtà, che velocemente imporrà la vaccinazione per tante vie traverse. Si pensi solo alle tante possibili limitazioni cui andrebbero incontro coloro che non si siano vaccinati: le compagnie aeree potrebbero non volerli, così come le palestre, le piscine, le scuole, gli ambulatori medici... In Italia non esiste la libertà di infettare le altre persone con virus dai possibili esiti mortali.
Chi verrà protetto anzitutto? Due categorie sociali saranno le prime destinatarie dei vaccini: gli operatori socio-sanitari (quanti problemi risolti se medici e infermieri non si infetteranno più!); gli anziani. Da che età, dipenderà anche dalla quantità di vaccini che arriverà inizialmente; dalla distribuzione (si spera meno fallimentare rispetto a quella del vaccino antinfluenzale); dalle modalità e dalla logistica di conservazione. Ci sarebbe un’altra categoria che ne dovrebbe beneficiare immediatamente: quella dei giovani con serie malattie “pregresse”: lunga aspettativa di vita se protetta dal Covid. E aggiungeremmo i docenti scolastici sempre in prima linea in tutti questi mesi, a cominciare da quelli di asili-nido, materne ed elementari.
Circolerà ancora il Covid? Sì, è un virus, impossibile abolirlo per decreto a livello mondiale. Tanto più che la vaccinazione di massa di 9 miliardi di esseri umani non si realizzerà in pochi mesi. E forse mai, visto che ancor oggi non riusciamo a vaccinare intere popolazioni contro morbi da noi tramontati da decenni.
Ci vorrà una campagna promozionale per le vaccinazioni? Servirà eccome, magari accompagnata da qualche gesto esemplare: immaginiamo ad esempio papa Francesco e Sergio Mattarella (che non sono solo due personaggi di enorme carisma, ma anche due persone anziane) che si vaccinano assieme. Mettiamoci poi pure Barbara d’Urso, e facciamo bingo.
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