Bustarelle “salta-liste” Indagini negli ospedali veneti
Avviata un'indagine regionale su larga scala per verificare il rispetto delle regole nelle liste di attesa per le prestazioni ospedaliere
Casi isolati o si è scoperchiato un vaso di Pandora? Il presidente regionale Luca Zaia ha deciso di attivare un’indagine amministrativa interna per capire se ci siano altri casi oltre a quelli segnalati da una trasmissione televisiva Rai che ha documentato due casi di bustarelle date per far saltare le liste di attesa in ospedali del Veneto.
Si parte da Padova ma l’indagine interesserà tutti i presidi ospedalieri regionali, comprese le strutture private accreditate. Qui un chirurgo sembra aver chiesto soldi (nella sua clinica privata) per accorciare la lista d’attesa per un intervento da eseguirsi in ambito pubblico.
Altra bufera riguarda il presunto pagamento in “nero” di una visita medica svolta in studio privato ma da una dipendente pubblica, una ginecologa padovana: comportamento che contrasta con la normativa della libera professione intra-moenia e che è azzardato definire episodico in ambito medico, quanto all’esperienza personale ci insegna. Ma qui si tratta perlopiù di una questione di carattere fiscale, mentre per la “stecca salta-liste” si ipotizza il reato di concussione.
Intanto i due specialisti accusati sono stati sospesi dall’attività medica.
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