Adoa si allarga con tre fondazioni e rinnova i propri vertici
di REDAZIONE
Si aggregano al network etico diocesano le fondazioni "Esodo", "Edulife" e "Amedeo Dal Corso"
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Nei giorni scorsi si è tenuta l’assemblea generale dell’Associazione diocesana delle opere assistenziali di Verona, network etico che coordina e valorizza l’azione di supporto, cura e accompagnamento degli enti non profit a movente ideale impegnati nella cura delle persone più fragili che raggiungono, solo a Verona, quasi 30mila utenti.
«Il Covid è stato uno shock mondiale che ha messo sotto stress interi sistemi sanitari e sociali, incluso quello italiano», ha esordito don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale della salute della Cei in collegamento da Roma con i lavori assembleari. «D’altra parte mai come in questo momento c’è lo spazio per rigenerare servizi, sperimentare nuove prassi e proporre nuovi sistemi di cura per un nuovo welfare che rimetta al centro i valori e l’umano. Adoa Verona – ha proseguito don Angelelli – è un’esperienza che ha anticipato i tempi, unica nel panorama nazionale; esperienza che ringrazio e incoraggio a proseguire così nel proprio impegno; anche perchè in questi mesi diverse diocesi hanno chiesto aiuto e Adoa lo sta offrendo con competenza, generosità ed efficacia».
In assemblea generale si sono presentati 3 nuovi enti associati che portano a 40 il parterre degli associati Adoa: Fondazione Esodo (una fondazione inter-diocesana fondata dalle diocesi di Verona, Vicenza, Belluno-Feltre e Venezia che coordina l’azione di supporto a persone con esperienze legate alla commissione di reati o alla detenzione); la fondazione Edulife di lungadige Galtarossa che, con il progetto 311, un acceleratore di competenze, co-working e innovazione, oramai da dieci anni sta facendo molto bene per il mondo formativo, giovanile ed imprenditoriale di Verona. Infine la fondazione “Amedeo Dal Corso”, di Lugagnano di Sona: ente che presto attiverà una realtà a favore di giovani, famiglia e di valorizzazione della diversa abilità proprio grazie al supporto e alle collaborazioni sviluppate all’interno del mondo Adoa.
«Abbiamo approvato all’unanimità il bilancio annuale, il bilancio etico sociale e il nuovo direttivo – afferma il presidente mons. Roberto Campostrini –. Ringraziamo di cuore Elisabetta Elio, Michele Righetti e Giuseppe Zanini che, per questioni di vincoli di mandato, non potevano essere rieletti in direttivo, ma che saranno di certo impiegati nei coordinamenti dei tavoli di Adoa. E salutiamo con gioia l’arrivo di Lorenza Bellorio, Marco Bonato e Domenico Marte che andranno ad aggiungersi al sottoscritto e a Luca Tomezzoli. Persone che gratuitamente si mettono a disposizione di un progetto che in questi anni è maturato molto e ha saputo rispondere ai bisogni degli enti diocesani veronesi che svolgono un servizio indispensabile alla società e che ora si mette a disposizione anche di altre diocesi per il bene dei più fragili e per creare processi organizzativi e testimoniali in grado di marginalizzare concretamente la cultura dello scarto».
Su proposta del direttivo l’assemblea ha poi confermato all’unanimità l’avv. Tomas Chiaramonte nel ruolo di segretario generale, tesoriere e coordinatore operativo del progetto Adoa.
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