Nel giorno del Patrono san Zeno arriva il Giro d'Italia

di ERNESTO KIEFFER

La "carovana rosa" del Giro d'Italia nei prossimi giorni passerà per ben due volte dalla provincia di Verona.

La prima venerdì 21 maggio, in occasione della tredicesima tappa dedicata a Dante Alighieri in occasione dei 700 anni dalla sua morte. Il gruppone, quel giorno, partirà da Ravenna (città in cui il Sommo Poeta morì il 14 settembre 1321) e arriverà, dopo 198 km di pianura, a Verona, il “primo rifugio e primo ostello” del “Ghibellin fuggiasco”.

La seconda sarà qualche giorno più tardi, giovedì 27 maggio, in occasione della diciottesima tappa, quando i corridori partiranno da Rovereto, in Trentino e, dopo essere passati per la Val d’Adige e toccato Dolcè e Domegliara, vireranno verso il lago di Garda e i comuni di Lazise e Peschiera per poi sconfinare in territorio lombardo e proseguire verso la diocesana Pozzolengo (Brescia), quindi Medole (Mantova), Cremona fino all’arrivo a Stradella (Pavia), alla fine di un percorso di 231 km.

Il nostro territorio riabbraccerà, così, una delle manifestazioni popolari più amate del nostro Paese. Ne abbiamo parlato con Diego Alverà, scrittore, speaker radiofonico, autore, giornalista e abile narratore di gesta sportive e non solo, per capire insieme a lui cosa rende ancora oggi il ciclismo uno degli sport più seguiti, nonostante tutte le vicende non sempre positive che lo hanno condizionato negli ultimi decenni.

L'intervista integrale è sul nuovo numero di Verona Fedele del 23 maggio 2021.