Bando ai dualismi, conta vincere
La vittoria casalinga per 2-1 contro il Perugia rilancia le ambizioni dell'Hellas, peraltro sempre alle prese con il dualismo tra Di Carmine (autore del gol vittoria) e Pazzini. Nel turno infrasettimanale di martedì sera, insidiosa trasferta ad Ascoli (diretta tv su Rai Sport alle 21).
L’Hellas di Fabio Grosso vince contro il Perugia – ex squadra del mister gialloblù che venne lanciato da Serse Cosmi come terzino sinistro proprio nel capoluogo umbro – e si rilancia in classifica al secondo posto, ad un solo punto dalla capolista Pescara. Una vittoria importante, in rimonta, maturata grazie ad una prova di carattere di tutto il team e agli straordinari del portiere Silvestri, migliore in campo per i gialloblù. Il gol vittoria lo ha siglato Di Carmine, ancora alle prese con un dualismo – più mediatico che concreto – con Pazzini. L’attaccante, che ha segnato il classico gol dell’ex, è alla sua prima rete con l’Hellas e deve trovare ora la continuità che tutti si aspettano. Arrivato a preparazione iniziata a fine luglio, Di Carmine ha pagato fino a questo momento anche un infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dai campi di gioco. Ora è rientrato e forse anche questa rete può aiutarlo ad inserirsi nel cuore del progetto tecnico di Grosso. Certo, probabilmente non è facile dover sempre convivere con l’ombra dell’esperto attaccante toscano, al suo quarto anno a Verona e trattato sempre più come un ingombro dal presidente, che – come un anno fa quando a gennaio venne prestato al Levante, nella Liga spagnola – vorrebbe disfarsene a causa dell’ingaggio sopra la media. Pazzini, si sa, è quasi un lusso per l’Hellas. È un giocatore che in B può trascinare i suoi compagni, come peraltro ha già fatto un paio di stagioni fa, a suon di doppiette e triplette. Il tempo però passa per tutti e due anni in più sul groppone, soprattutto per un attaccante, non sono pochi. Di esperienza comunque ne ha da vendere, e il “Pazzo” può essere ancora utilissimo all’Hellas, purché capisca di mettere se stesso al servizio della squadra e non pretenda di avere la squadra al suo servizio. Grosso deve avere mani libere e poter scegliere in serenità. I dualismi, nel calcio, quasi mai sono serviti a migliorare le prestazioni della squadra.
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