Una giornata particolare
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Quella del risparmio è una virtù che stiamo dimenticando

Non ci sono più formiche! Una considerazione non tanto di matrice ambientalista (qualcuno potrebbe ribattere: sono ancora troppe!), ma socio-economica. Siamo stati educati attraverso la favola della formica e della cicala...

Parole chiave: Risparmio (5), Una giornata particolare (117), Luca Passarini (100)

Non ci sono più formiche! Una considerazione non tanto di matrice ambientalista (qualcuno potrebbe ribattere: sono ancora troppe!), ma socio-economica. Siamo stati educati attraverso la favola della formica e della cicala. E ci hanno inculcato per tutta la nostra infanzia l’importanza del risparmio. Quando ero bambino tutti avevano un salvadanaio in camera: fatto a maialino o di latta con il manico sopra. In particolare mi ha sempre colpito la stanza del mio amico Giuseppe. Sulla mensola di fronte al letto aveva uno a fianco all’altro un crocifisso e un salvadanaio. Mi sono sempre chiesto il motivo. Forse la nonna, molto devota, voleva che ricordasse sempre l’alternativa: o Dio o mammona. Oppure la mamma, di origine svizzera, voleva fargli respirare un po’ di spirito calvinista, dove fede ed economia sono in rapporto molto stretto. Magari il papà, gran praticone, voleva che tenesse sempre presente ciò che fa da “assicurazione” per la vita: qui i soldi, in cielo Cristo. Non so quante monete Giuseppe abbia messo in quel salvadanaio, sicuramente in numero maggiore delle preghiere rivolte a quel Crocifisso. E di certo molte più di quelle risparmiate dalle due sorelle, le quali – con qualche anno in più e “liberate” da questa logica – in quegli anni risaltavano (allora un’eccezione) per la capacità di spendere e spandere soldi. Difficile dire chi avesse ragione o a chi sia andata meglio, dato che le strade si sono allontanate, ma di certo siamo tutti cresciuti con una mentalità volta al risparmio: è ciò che ha reso forte e solida l’Italia.
Proprio un italiano, l’economista Maffeo Pantaleoni (1857-1924), è stato l’ideatore della Giornata mondiale del risparmio, di cui il 31 ottobre si vive la 95ª edizione. Tema: “Risparmio è sostenibilità” che coniuga grandi questioni del presente. Ma nel frattempo molte cose sono cambiate. Solo 25 anni fa, gli italiani erano tra i cittadini europei con più propensione al risparmio (20,7% nel 1995). In calo con il nuovo millennio, dall’inizio di questo decennio si attesta attorno al 10%. Sicuramente una causa esterna importante è stata la crisi economica, ma credo ci siano anche motivazioni più personali o – meglio – individuali. Chi se lo può permettere, si è trasformato in una cicala. Sempre pronto, anzi con l’ansia, di acquistare, cambiare, far girare l’economia (secondo quello che sembra essere il nuovo e fondamentale mantra).
Probabilmente lungo questa scia si può capire perché il 31 ottobre quasi nessuno festeggerà la Giornata mondiale del risparmio, tutti presi con la festa più commerciale che esista. Senza essere economisti o apparire troppo nostalgici, forse bisogna ritornare ad essere un po’ formiche. Ricordando come esse in natura sono fondamentali per custodire l’equilibrio e predisporre il futuro. Anche grazie alla loro propensione e abilità nel riciclaggio di “cose sporche”. Ma quest’ultima cosa in ambito economico non si chiama “risparmio” e chi lo fa non merita il nome di formica... ma di qualche altro animale.

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