Contro l’odioso bullismo un momento di riflessione
Tutti noi sicuramente conosciamo il gioco “sasso-carta-forbici”, più solennemente chiamato “Morra cinese”. E chissà quante volte abbiamo giocato, sentendoci grandi quando eravamo piccoli…
Tutti noi sicuramente conosciamo il gioco “sasso-carta-forbici”, più solennemente chiamato “Morra cinese”. E chissà quante volte abbiamo giocato, sentendoci grandi quando eravamo piccoli… e piccoli quando siamo diventati grandi. Un gioco semplice, che vede vincitore – secondo gli esperti di strategia – colui che sa affrancarsi da prevedibilità e schemi precostituiti. Su YouTube con lo stesso nome si trova un video davvero interessante, realizzato dall’azienda Android e trasmesso la prima volta la notte degli Oscar 2016. Non ci sono le istruzioni sul gioco (davvero troppo facili!) né le esibizioni migliori al mondo (anche perché ognuno è certo di avere lui il segreto della vittoria garantita). Qui, invece, proprio questi tre elementi sono usati per un messaggio davvero importante che emerge alla fine: “Be togheter. Not the same”, italianizzabile con: “Insieme, ma non identici”. Tra tutte le forbici pronte a tagliare i fogli, una si pone a difesa del pezzo di carta deriso da tutti; e a sua volta poi esso salverà un sasso da pietre più grosse che lo stavano maltrattando.
Lo slogan e l’intera storia possono essere la miglior introduzione a vivere venerdì 7 febbraio la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Una tragedia che c’è sempre stata sul palcoscenico della storia umana ma che mai come oggi ha un pubblico (ma per fortuna anche una critica) universale. Nata nel 2018, la Giornata si colloca nel Piano nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo voluto dal Miur, consapevole che le ore scolastiche sono proprio quelle in cui si compiono molti atti di questo tipo, ma anche una grande occasione di prevenzione, denuncia, riflessione, redenzione. E dopo aver visto il video – il cui titolo corretto e completo è “Sasso, carta, forbice contro il bullismo!” – si può chiamare un amico per una partita a scacchi.
Qui il segreto per vincere è che ogni singolo pezzo utilizzi al meglio la sua peculiarità e possa contare sulla complementarietà altrui. I pedoni non possono prendere in giro la regina perché sono tanti e lei da sola: ha capacità che loro neanche si sognano; ma nemmeno il contrario, perché senza di loro sarebbe subito morta. Il re, nella sua nobile bellezza, non può deridere le tozze torri, perché gli sono di grande aiuto quando vuole salvarsi con l’arrocco; e così le seconde non hanno motivo di sentirsi superiori al primo, che può soltanto muoversi di una sola casella, ma è l’unico fondamentale. Alfiere e cavallo non hanno motivo di offesa reciproca perché uno ha movimenti troppo rigidi e l’altro troppo strani: l’uno senza l’altro sarebbero immediatamente finiti!
E così anche i vincitori non possono troppo deridere gli sconfitti, perché consapevoli che sono stati i migliori alleati (con i loro errori, le loro imprudenze o anche solo per la posizione giusta al momento giusto) nel conseguimento della vittoria. Una sfida, quella contro il bullismo, da giocare tutti insieme per difendere l’unico re, il volto reale e regale dell’umanità.
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