Sul palco coi cantanti non sale lo share
Nell’ambito dell’esplorazione di nuovi generi televisivi, Rai 2 lancia la sfida, inserendo in palinsesto Un palco per due, una produzione inedita che fa esibire insieme due artisti di generi musicali molto diversi fra loro...
Nell’ambito dell’esplorazione di nuovi generi televisivi, Rai 2 lancia la sfida, inserendo in palinsesto Un palco per due, una produzione inedita che fa esibire insieme due artisti di generi musicali molto diversi fra loro. Gradualmente il telespettatore conosce prima i conduttori e poi i cantanti protagonisti della puntata. Spetta a Carolina Rey e a Lorenzo Baglioni cimentarsi per la prima volta nella presentazione di artisti noti al pubblico di generazioni diverse. Con la loro auto vanno a prelevare a casa separatemene i due cantanti, cercano di familiarizzare con loro e di farsi raccontare un po’ della loro vita, tastando il terreno per vedere quanta sia la curiosità per un appuntamento così pieno di incognite. Una volta che finalmente sarà svelato il compagno di palcoscenico che duetterà con lui, iniziano brevi prove con l’orchestra per poi esibirsi insieme con un’identica scaletta. Il loro è, dunque, un concerto al buio, un entrare nel terreno altrui senza tradire i propri gusti musicali. Una voce fuoricampo guida, spiega, suggerisce quello che avviene davanti alle telecamere. Così com’è prodotta, la trasmissione somiglia a un docu-film, a una sequenza di spezzoni, abilmente messi insieme, per raccontare una storia. Il bello del programma, più che il concerto conclusivo, è leggere sul volto dei protagonisti la suspense iniziale prima che sia svelato il nome del duettante, così come i preparativi e i tentativi di ciascuno degli artisti di apprezzare il genere musicale altrui. Più che sul piano artistico, l’esperimento è gradevole sul piano “emozionale”, mettendo in risalto più il personaggio che non le sue qualità canore, più le parole di presentazione che non i brani presentati al pubblico. Nella platea del palco di Rai 2 sono pochi i telespettatori che trovano posto, come dice il 3% di share, un dato che evidenzia come il connubio tra musica e piccolo schermo non è un buon affare, a meno che non si tratti di trasmettere un concerto o una gara canora. L’improvvisazione, per quanto simpatica, non produce mai un gran spettacolo e, passato l’effetto sorpresa, resta ben poco. Manca la possibilità di uno scambio reale tra protagonisti a cui non viene concesso il tempo di capirsi reciprocamente partendo da terreni diversi, procurando, alla fine, soltanto un effetto canoro mediocre. Il palco per 2 è troppo stretto e non reca un buon servizio alla musica e agli artisti che la producono.
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