Quiz per studenti delle scuole veronesi
Telearena è da sempre attenta al territorio e anche con Che classe strizza l’occhio alle nuove generazioni. Il programma mette a confronto gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Verona e provincia. Una piccola delegazione di alunni per scuola sfida un altro plesso scolastico a suon di domande di cultura generale...
Telearena è da sempre attenta al territorio e anche con Che classe strizza l’occhio alle nuove generazioni. Il programma mette a confronto gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Verona e provincia. Una piccola delegazione di alunni per scuola sfida un altro plesso scolastico a suon di domande di cultura generale. Probabilmente i dirigenti scolastici e gli insegnanti inviano davanti alle telecamere gli alunni migliori per non fare brutta figura, ed effettivamente, dalle risposte date, si deduce che sui banchi di scuola si studia parecchio per essere così ferrati sui quesiti proposti. I giochi allestiti alludono in modo chiarissimo a quelli più popolari dei quiz preserali dei canali nazionali del passato e del presente. Il giovane presentatore Nicolò Brenzoni, dal look ibrido tra classico e sportivo, conduce con brio le diverse manches incoraggiando più volte gli sfidanti ad applaudirsi per quanto sono bravi; un invito necessario, vista la totale assenza di pubblico in studio. Il battito di mani, per quanto esiguo, crea così un piacevole e doveroso stacco tra le diverse parti del programma. A far da giudice, un misterioso personaggio che si rende presente esclusivamente con la voce, scegliendo di non comparire mai davanti alle telecamere.
La buona idea dell’emittente avrebbe bisogno di maggiori risorse per migliorare la qualità del prodotto e allestire uno studio più moderno. Probabilmente portare in scena gli adolescenti che studiano incrementa la visione da parte dei loro coetanei e conoscenti, anche se la scelta di mandare in onda la puntata integrale il sabato alle 21.45 non è sicuramente felice. Volendo continuare sulla falsariga dei giochi a premi ideati per giovani, potrebbe essere interessante rifarsi alla trasmissione di Rai 3 Per un pugno di libri che fornisce non soltanto nozioni, ma spiega, nell’ambito letterario, anche il significato di ciò che è richiesto. Il conduttore, amante dei toni enfatici e delle iperboli, insiste perché la gara sia solo un puro divertimento, ma sui volti dei concorrenti si nota solo tensione e non gioia, e neppure un brivido di esultanza al termine della puntata per i vincitori. Pur essendo interessato ai sogni di questi alunni, ha bisogno di migliorare l’empatia con loro, magari con qualche domanda sui loro insegnanti e su che cosa stanno studiando, come anche non sarebbe male invitare in studio alcuni compagni per fare il tifo. Per intanto il voto di classe si ferma al 6.
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