Persone che hanno reso migliore l’Italia
Mentre sul piccolo schermo vanno per la maggiore programmi d’evasione come fiction e reality, Ritratti di coraggio è invece un modo di fare televisione che va alla ricerca di persone finora sconosciute che hanno affrontato le difficoltà della vita propria o altrui con determinazione e intraprendenza...
Mentre sul piccolo schermo vanno per la maggiore programmi d’evasione come fiction e reality, Ritratti di coraggio è invece un modo di fare televisione che va alla ricerca di persone finora sconosciute che hanno affrontato le difficoltà della vita propria o altrui con determinazione e intraprendenza. La giornalista Paola Saluzzi (nella foto) con stile appassionato e garbato presenta fatti che hanno il sapore autentico dell’eroicità, né desiderata né tanto meno ostentata. Campioni della vita cui nessuno ha finora fatto caso che non hanno scritto la grande storia, ma che, con il loro notevole impegno personale, l’hanno di sicuro resa migliore.
Il programma, giunto alla terza edizione, ha finora portato alla ribalta le vicende di chi ha affrontato e vinto la paura della propria disabilità, di chi non ha esitato a opporsi a leggi ingiuste mettendo a rischio la propria vita o di chi promuove il riscatto di persone considerate ai margini della società. Con arguzia e tenacia la conduttrice va a trovare a casa loro e dialoga con questi personaggi il cui nome, probabilmente, non entrerà mai nella memoria collettiva della nostra nazione.
La testimonianza che per la prima volta è illuminata dalle luci della ribalta diventa messaggio che è possibile, ognuno secondo il proprio modo, imitare quanto l’intervistato, magari con inevitabile pudore, dice di se stesso. Più che una tv-verità, questo tipo di programma propone una tv che crede nella sua missione di essere un grande veicolo culturale. Mostrare senza sanzionismi l’Italia passata o presente permette, infatti, di allargare con lungimiranza lo sguardo oltre lo scontato. Solo così si vede più in profondità, un popolo convinto e appassionato che parla sottovoce e che spesso è sovrastato dalle urla che si odono invece nei tanti talk-show che hanno la meglio sulle reti generaliste. La trasmissione ha poco del documentario e molto il sapore della familiarità e dell’intimità che si genera in una conversazione ben ponderata tra persone che si ascoltano e si stimano a vicenda. Una scelta controcorrente quella della Saluzzi che andando in onda su Tv2000, lontano dai grandi network televisivi, non guarda con ansia al ritorno d’immagine o a vincere la battaglia dell’Auditel. Ogni puntata non è un caso inedito ma, come dice il titolo, l’impegno per tratteggiare senza sbavature il ritratto luminoso di una persona coraggiosa.
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