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La tv pop di Max Giusti non fa boom

Chi ti conosce? È il nuovo programma serale dell’emittente Nove, nata tre anni fa dalle ceneri di Deeejay tv...

Parole chiave: Max Giusti (2), Canale Nove (1), Spiato in tv (184), Chi ti conosce? (1)
La tv pop di Max Giusti non fa boom

Chi ti conosce? È il nuovo programma serale dell’emittente Nove, nata tre anni fa dalle ceneri di Deeejay tv. Questo inedito appuntamento feriale è iniziato solo da qualche settimana e ancora deve trovare un doveroso rodaggio.
Andando in onda come traino alla prima serata, la trasmissione mette in mostra la grande simpatia già nota al grande pubblico di Max Giusti, conduttore istrionico di questo gioco che va alla ricerca di scoprire l’identità delle persone. Il meccanismo di gara ricalca nei tratti fondamentali quello del programma ben più famoso I soliti Ignoti, per tanti anni successo di Rai 1.
I due concorrenti di ogni puntata devono saper individuare quali tipi di legami uniscono sette persone al protagonista. Tra questo gruppo che si presenta apparentemente compatto, c’è da scovare chi sia l’intruso messo lì dalla produzione per confondere le idee. Dopo una prima fase di gioco, per conquistare il montepremi, che può arrivare fino a 100mila euro, occorre anche indovinare personalità e tratti caratteristici del comportamento del personaggio chiave della puntata.
Più che sulla suspense di sapere se gli sfidanti hanno dato la risposta esatta, la godibilità del programma si gioca tutta sull’allegria del conduttore, sul suo modo garbato, ironico e mai offensivo di prendere in giro bonariamente questi sconosciuti che arrivano per vivere una sera alla ribalta del piccolo schermo.
La televisione diventa così tv popolare de noantri, che mettendo da parte i soliti volti noti, presenta tante storie di paese o di quartiere che rendono bella e simpatica la nostra nazione. Il conduttore per ingraziarsi i concorrenti non disdegna di perdere tempo con loro, ne imita la cadenza dialettale, si mette sempre dalla parte dei concorrenti non disdegnando neppure l’autoironia. Il programma ha però ancora un ritmo piuttosto lento, più adatto per il palinsesto del pomeriggio che non per l’ora di punta della sera. Assomiglia al ritrovo di una serata tra vecchi amici che si divertono a ricordare il loro passato o si prendono in giro facendo una sganasciata sui difetti altrui o le proprie piccole manie. Sul piccolo schermo serve tuttavia di sicuro più velocità, abbandonando un clima un po’ troppo salottiero per dare più brio alle diverse fasi di gioco.
Lo share del programma si attesta all’1%, in linea con la media di rete. Resta sempre l’interrogativo su quale sia la motivazione che spinge tanta gente comune a raccontare i fatti propri davanti alle telecamere. Se è quello di farsi conoscere il dato impietoso dell’auditel dice che di certo l’obiettivo non è stato ancora raggiunto.

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