Spiato in tv
stampa

Il romanzo della vita di Paolo Poli

Dopo 40 anni di assenza dagli schermi televisivi Paolo Poli, ormai ottantaseienne, ma sempre in carriera, null’altro può chiedere ai suoi fan, citando una poesia di Aldo Palazzeschi, di... E lasciatemi divertire, avendo trovato così il titolo giusto...

Parole chiave: E lasciatemi divertire (1)
Il romanzo della vita di Paolo Poli

Dopo 40 anni di assenza dagli schermi televisivi Paolo Poli, ormai ottantaseienne, ma sempre in carriera, null’altro può chiedere ai suoi fan, citando una poesia di Aldo Palazzeschi, di... E lasciatemi divertire, avendo trovato così il titolo giusto per questo suo inedito programma su Rai 3.
Attraverso lo schema dei sette vizi capitali rilegge il suo lungo percorso artistico. L’attore è una miniera inesauribile di racconti, aneddoti di un’epoca ormai tramontata che ritorna alla luce grazie all’aiuto dell’intervistatore e suo biografo Pino Strabioli. Il linguaggio e il parafrasare di Poli non ammette pigrizia.Il suo è un lungo incalzare di parole, gag, sussurri che non disdegnano neppure l’irriverenza, il doppio senso o il tono talora troppo dissacratorio. Parla in modo cortese per immagini, per eufemismi, capaci di tradurre in gentili vocaboli anche le volgarità.
L’artista si sente interprete di una leggerezza espressiva, spregiudicata che non ha paura di dire anche ciò che è sconveniente o di rileggere con accenti tutti personali i fatti del passato senza essere di sicuro politicamente corretto. Non disdegna neppure la perfidia, che è la cattiveria dei raffinati come affermata lo scrittore francese Henri de Regnier. Come un cavallo di razza poco gli interessa la critica del pubblico o dei commentatori, ma naviga beato nel suo mondo che sa di fiabesco con una colta inflessione fiorentina che indubbiamente dà brio al discorso. Il divertimento dichiarato nel titolo, è comunque assicurato a pochi eletti, che amano una televisione dai tempi più distesi, abili a prestare attenzione a tutte le sfumature dell’eloquio, pronti a cogliere non solo il detto, ma molto di più il non detto, sfidati a leggere gli occhi e il viso dell’attore che talora dicono molto più delle parole. Il conversare di Poli con Strabioli è come l’incontro di un circolo di amanti del buon discorrere, interessati ai vocaboli ricercati, capaci di grazia e di buona educazione, magari disposti anche a insultarsi negli accenti senza però mai offendersi nei toni. Le domande poste a quest’artista snob sono spesso scontate con il rischio di ridurre a macchietta il povero intervistatore di fronte alle risposte piene di vivacità del navigato attore.
In alternativa alla diretta concorrenza del telegiornale, molto spesso avaro di buone notizie, il telespettatore trova in questa trasmissione, un momento di svago. Paolo Poli, amante dei travestimenti in abiti femminili, getta un tocco d’ironia, purtroppo talora molto pesante, in una rete televisiva, invece, da sempre ritenuta seriosa e impegnata.

Tutti i diritti riservati
Il romanzo della vita di Paolo Poli
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.